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Ripatransone: le mura del Belvedere del Piceno

Ripatransone: le mura del Belvedere del Piceno

Il Belvedere del Piceno

Oggi il cielo ha quel classico grigio da neve, ma qui, vicino al mare, al massimo pioverà. Mia nonna, aggrottando gli occhi, starà dicendo “Eh, a Ripa sicuramente nevischia!”. Ripa sta per Ripatransone, uno di quei luoghi di cui non trovi sui social network centinaia di foto scattate da turisti provenienti da tutto il mondo, che però ha quel fascino un po' antico e primitivo che ispira racconti di viaggio e regala momenti di spensieratezza. A poco meno di 500 metri s.l.m., questo comune marchigiano della provincia di Ascoli Piceno conta poco più di quattromila persone e sorge su una collina lambita dal torrente Menocchia e dal fiume Tesino. Un paese ricco di risorse naturali, tradizioni e paesaggi da cartolina e che non dimentica di offrire un certo tipo di servizi a cittadini e turisti, tanto da aver ricevuto la Bandiera arancione del Touring Club Italiano, il marchio di qualità turistico–ambientale che premia i comuni dell’entroterra italiano primeggianti nella valorizzazione del territorio, nella cultura dell'accoglienza e nello stimolo dato ad artigianato e imprese. Il turismo è inoltre favorito dalla posizione privilegiata: località balneari come Cupra Marittima o Grottammare sono a pochi chilometri, il clima estivo è più mite e il panorama di cui si può godere è così ampio da aver conferito al comune il titolo di Belvedere del Piceno.

Il centro storico

Dopo quello di Ascoli Piceno, il centro storico di Ripatransone è il secondo per dimensione di tutta la provincia ed ha un tipico aspetto medievale puntellato da resti di fortificazioni, chiese e architetture civili che offrono scorci davvero pittoreschi. A dominare lo spazio vi è l'imponente duomo, ovvero la Cattedrale dei Santi Gregorio Magno e Margherita realizzata tra il 1597 e il 1623 e dotata di un campanile di 52 metri. All'interno vi sono custodite molte opere in cui, tra dipinti e sculture, risaltano un altare ligneo e uno marmoreo, un crocifisso ligneo policromo e una statua di gesso. Tra le numerose chiese segnaliamo inoltre la Chiesa di San Michele Arcangelo, in stile romanico, con una sola navata in cui sono conservate opere pittoriche del Quattrocento e del Cinquecento nonché un fonte battesimale a forma di calice che è il più antico di Ripatransone. Numerosi sono poi i palazzi nobiliari che vanno dal XV al XVIII secolo. Ripatransone è una città molto vivace anche dal punto di vista culturale e lo dimostra la presenza di due importanti teatri, il Teatro Corte delle Fonti, costruito negli anni Novanta entro le mura medievali,, all’aperto, e l’ottocentesco teatro Luigi Mercantini, ospitato nel lato destro del Palazzo del Podestà. Il sipario storico, qui conservato, è una tela dipinta nel 1811 raffigurante il sacrificio dell’eroina Virginia. Curiosità: tra le sue mura Ripatransone custodisce gelosamente il vicolo più stretto d'Italia. Si tratta di una stradina ampia 43 cm che in alcuni punti si riducono a 38. Molte le vie italiane che hanno cercato di contendersi il primato ma nessuna ha dimostrato, almeno ad oggi, di avere i requisiti per essere chiamata “vicolo” (pavimentazione, percorribilità e presenza di almeno una porta o finestra).

Folclore e gastronomia

Un centro molto antico che vale la pena visitare anche per le moltissime tradizioni popolari da scoprire, come ad esempio il peculiare Cavallo di Fuoco, uno spettacolo pirotecnico che si tiene la prima domenica dopo di Pasqua o la folcloristica sagra del Ciavarro (una minestra di legumi, originaria del posto) a fine luglio. La ricchezza della vegetazione e delle risorse naturali fa sì che Ripatransone si caratterizzi per essere un paesaggio agrario tipico in cui riconoscibili sono i segni delle principali produzioni agricole autoctone, l’olio e il vino (non a caso il comune partecipa alle associazioni italiane di Città dell'Olio e Città del Vino). A tal proposito, quindi, non possiamo non citare il Falerio dei Colli Ascolani e il Rosso Piceno Superiore, magari per accompagnare le tanto famose quanto gustose olive all'ascolana durante un aperitivo intimo tra queste mura medievali.

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