Il Brodetto all’anconetana è molto più di una semplice zuppa di pesce: è una dichiarazione d’amore tra Ancona e l’Adriatico. Questo piatto nasce tra i vicoli del porto e le barche dei pescatori, dove il pescato del giorno diventava una pietanza ricca e profumata, servita con pane tostato e vino locale. Oggi è un’icona della cucina tipica marchigiana, amata dai viaggiatori italiani e stranieri che cercano esperienze autentiche. Ancona conserva gelosamente la ricetta originaria, tramandata di generazione in generazione, fatta di semplicità, equilibrio e ingredienti locali. Assaggiare un vero brodetto significa immergersi nella storia gastronomica delle Marche, un viaggio tra profumi di mare, tradizione e convivialità. È una tappa immancabile per chi visita la città o esplora la Riviera del Conero, magari con un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi in mano.
Il Brodetto all’anconetana ha origini umili ma profonde. Era la zuppa dei pescatori, preparata direttamente a bordo con il pescato invenduto o con le specie meno pregiate. Nel tempo, questa tradizione ha assunto un valore identitario per Ancona, diventando un simbolo di orgoglio cittadino. Secondo la tradizione, la ricetta autentica prevede tredici varietà di pesce, un numero leggendario: alcuni lo collegano ai commensali dell’Ultima Cena, altri alle tredici cannelle della Fontana del Calamo, uno dei monumenti più amati della città.
La forza di questo piatto sta nella misura: poco pomodoro, una nota di aceto bianco per esaltare i sapori, e un equilibrio tra consistenza e dolcezza del mare. Ancona è riuscita a codificare una versione armoniosa e raffinata, in cui il pesce è protagonista assoluto.
Nel tempo sono nate molte varianti: il brodetto di Fano, più deciso e rosso, celebrato ogni anno durante il BrodettoFest di Fano; quello di Porto Recanati, “in bianco” con zafferano selvatico del Conero; e il brodetto sambenedettese, con peperoni e pomodori verdi, tipico della costa sud. Tuttavia, è l’anconetana ad essere considerata la più antica, quella che ha mantenuto intatta la sua anima.
Oggi il brodetto rappresenta un filo conduttore tra passato e presente: nei ristoranti di Ancona si gusta come una vera esperienza culturale, dove il mare, la cucina e la memoria collettiva si fondono in un racconto di identità e territorio.
Preparare un autentico Brodetto all’anconetana richiede rispetto per la tradizione e conoscenza del mare. Il principio è semplice: usare pesci diversi, in modo che ogni specie arricchisca il piatto con aromi e consistenze uniche. La ricetta classica, prevede 13 varietà: seppie, scorfani, triglie, pannocchie, sogliole, palombi, rombi, e altri pesci locali dell’Adriatico.
La preparazione inizia con un soffritto gentile di cipolla, aglio e prezzemolo in olio extravergine d’oliva. Si sfuma con aceto di vino bianco, poi si aggiunge la passata di pomodoro in piccola quantità, giusto per legare il sugo. Il segreto sta nella cottura a strati: prima i pesci più coriacei, poi quelli più teneri. Mai mescolare con il cucchiaio — si muove solo il tegame per non rompere la delicatezza del pesce.
Il risultato è un sugo denso, profumato, da raccogliere con pane casereccio abbrustolito. Ogni morso racconta la storia del porto, dei pescatori e delle famiglie che ancora oggi tramandano la ricetta.
Per un tocco da chef, gli esperti consigliano di aggiungere una scorza di limone grattugiata a fine cottura: esalta il profumo marino senza alterare l’equilibrio del piatto. In abbinamento, il Verdicchio dei Castelli di Jesi o di Matelica, freschi e minerali, sono la scelta perfetta.
Chi visita Ancona o la Riviera del Conero non può perdere l’occasione di assaggiare questa specialità in uno dei tanti ristoranti di pesce affacciati sul mare. Nei locali storici del porto e nelle trattorie di Portonovo o Mezzavalle, il brodetto è protagonista assoluto dei menù tradizionali. Per un’esperienza completa, si può prenotare un tavolo al tramonto, quando la luce del mare esalta i colori caldi del piatto.
Gli amanti del turismo enogastronomico possono organizzare un vero itinerario del brodetto: da Ancona a Fano, passando per Porto Recanati e San Benedetto del Tronto. Ogni tappa offre una versione diversa, un racconto che intreccia gusto e cultura.
A Fano, tra fine maggio e inizio giugno, si svolge il celebre BrodettoFest (in attesa del calendario 2026), con showcooking, gare tra chef e degustazioni. È un’occasione per scoprire tutte le interpretazioni della zuppa di pesce marchigiana, confrontare tecniche e ingredienti, e vivere l’atmosfera di festa della costa adriatica.
Il viaggio può continuare a Porto Recanati, dove la variante “in bianco” è profumata di zafferano selvatico, e a San Benedetto del Tronto, patria della versione con peperoni e aceto. Tutte esperienze da vivere lentamente, accompagnate da un buon bicchiere di vino locale.
Il brodetto non è solo un piatto: è un viaggio tra mare, storia e sapori che restano nel cuore.