La cattedrale di Sant'Emidio, duomo della città di Ascoli Piceno dedicato al suo patrono, si trova, insieme all’imponente palazzo dell'Arengo, in piazza Arringo. La protezione di S. Emidio affonda le sue radici nella lontananza del tempo, allorché iniziò la sua missione di evangelizzazione nella terra picena. È impossibile ricostruire, nell' assenza di validi documenti, la storia di S. Emidio, primo Vescovo di Ascoli; ci si affida alla tradizione e ai racconti orali. La vicenda biografica di S. Emidio va collocata in un contesto di precocissima diffusione del Cristianesimo, come provato da reperti archeologici e da testimonianze archivistiche ), oltre che da una salda tradizione locale. Emidio nacque a Treviri nel 273 d.C da una nobile famiglia pagana. Sui primi anni della sua vita fonti e tradizioni sono assai povere e divergono: le due ipotesi più probabili vedono Emidio dedicato allo studio delle arti liberali oppure arruolato nelle milizie romane. La sua conversione al Cristianesimo avvenne grazie alla predicazione dei santi Nazario e Celso. Entrato in conflitto con la famiglia che tentò in tutti i modi di ricondurlo al paganesimo, partì per l'Italia insieme ai tre amici. Giunto a Milano fu consacrato sacerdote dal vescovo Materno e stette per tre anni all'oratorio di San Nazario. In questo periodo la sua attività di predicatore fu particolarmente feconda ed ebbe come risultato la conversione di molti dei suoi ascoltatori. Durante la strada che lo condusse verso Roma, Emidio si fermò ad evangelizzare i centri di Pitino, L'Aquila e Teramo ed infine giunse ad Ascoli. Ad Ascoli era prefetto Polimio, autore di dure repressioni contro i Cristiani. Anche ad Ascoli Emidio si prodigò nella guarigione dei malati, cosa che gli consentì di convertire un gran numero di Ascolani. Polimio lo credette la reincarnazione del Dio Esculapio, e gli chiese di offrire sacrifici agli dei, promettendogli in matrimonio Polisia, sua figlia. Il Santo non solo rifiutò di offrire sacrifici agli Dei, ma addirittura convertì Polisia alla fede cristiana e la battezzò nelle acque del fiume Tronto. Polimio avvertito di questo, ordinò l'arresto di Emidio e lo condannò alla pena capitale. Il vescovo non si nascose e fu decapitato mentre Polisia, fatta ricercare dal padre, fuggì sul monte Ascensione e scomparve in un crepaccio.
L'attuale edificio è il risultato di molti adattamenti e sovrapposizioni avuti tra l'VIII ed il XVI secolo. Alcuni resti rinvenuti durante i lavori di restauro della cripta del 1967 dimostrano che il primo tempio fu costruito addirittura nel IV o V secolo su un preesistente edificio di epoca romana che Sebastiano Andreantonelli identifica come un tempio pagano dedicato forse alle Muse, mentre altri storici lo attribuiscono a Ercole o a Giunone. ritrovamenti archeologici degli anni 1882 – 1883 dimostrano che la cattedrale fu edificata utilizzando i resti della basilica civile del foro romano identificati nelle sezioni più antiche della costruzione attuale come il transetto, le basi delle absidi semicircolari e la cupola che risalgono, infatti, alla fine dell'VIII secolo o all'inizio del IX secolo. L'edificio civile di epoca romana misurava circa 32 metri di lunghezza e 13 di larghezza sviluppando un'altezza di 9 metri. Il suo corpo di fabbrica si componeva di tre absidi semicircolari e di tre ingressi orientati verso il Foro. La cattedrale è aperta tutti i giorni. All’interno di essa avvengono le funzioni sacre ed è possibile visitare il sepolcro del santo realizzato negli spazi sottostanti alla cattedrale.