Tra tradizione e innovazione, tra folklore e magia, a Ripatransone, nella bella zona del Piceno, si svolge una delle feste popolari più singolari e sorprendenti d’Italia: il Cavallo di Fuoco. Migliaia di persone da tutta Italia, e non solo, accorrono in questo borgo medievale - che detiene tra l'altro il curioso record di essere la località italiana con il “vicolo più stretto”, largo in alcuni punti appena 38 cm - per assistere a questa rievocazione storica che si tiene ogni anno nel giorno dell'Ottava di Pasqua. Lo straordinario evento pirotecnico del Cavallo di Fuoco venne raccontato, in principio, dal marchese Filippo Bruti Liberati che descrisse minuziosamente ciò che avvenne nel borgo di Ripatransone nel lontano 10 maggio 1682, il giorno in cui, secondo la tradizione locale, tutto nacque quasi per caso. Un fuochista, incaricato di allestire la festa per l’incoronazione del simulacro della Madonna di San Giovanni, una volta terminato il suo compito, utilizzò le ceneri ed i fuochi rimasti per dare vita ad uno spettacolo goliardico, salendo in sella al suo destriero. I cittadini di Ripatransone rimasero letteralmente affascinati ed apprezzarono moltissimo l’esibizione tanto che l'anno successivo decisero di rievocare l’evento. Nacque così una tradizione destinata a durare sino ai nostri giorni seppur con le opportune modifiche, come l'utilizzo di un cavallo di legno a partire dal 1700.
La domenica successiva a quella di Pasqua, il Cavallo di legno si esibisce in diverse apparizioni tra le vie del borgo di Ripatransone durante tutta la giornata. I cittadini incontrano per la prima volta il finto animale al di fuori della Cattedrale Basilica di San Gregorio Magno, scortato fino alla soglia del Duomo per ricevere la benedizione vescovile. Dopo la processione della Madonna di San Giovanni, che tradizionalmente termina alle ore 21, dalla rimessa, ubicata sotto l’ex seminario cittadino, il cavallo percorre l’intera circonvallazione panoramica fino a raggiungere le piazze Condivi e Matteotti, dove prende vita il vero e proprio spettacolo pirotecnico, davanti agli occhi di migliaia di persone. Terminato lo spettacolo, della durata di circa mezzora, il Cavallo di Fuoco viene riaccompagnato dalla cittadinanza verso la sua rimessa dove rimarrà fino all'anno successivo.
Oggi il cavallo di fuoco è scortato dalla Banda della Città di Ripatransone che rende il suo passaggio ancora più suggestivo e coinvolgente, tra processioni e celebrazioni. L'atmosfera è resa elettrizzante anche dai cittadini che, in attesa dello spettacolo finale, cantano e ballano. Poi, di colpo, le luci di Ripatransone si spengono e il borgo medievale sprofonda in un buio fatato. Sale un boato. Ci siamo. È finalmente arrivato il momento che tutti stavano aspettando. Il Cavallo di Fuoco entra in scena e, addobbato da fuochi d'artificio lungo tutto il corpo, con una particolare concentrazione sulla zona del capo e della criniera, inizia la sua trionfale marcia per le strade della città. La gente intorno spara fuochi in aria e intona dei cori, mentre il Cavallo di Fuoco si accende di luci calde e brillanti: che lo spettacolo abbia inizio! Tra i fuochi di artificio che hanno reso popolare il Cavallo, meritano una citazione i famosi baffi, delle lance di fuoco che partono dai fianchi, e, in chiusura dello spettacolo, la celebre girella: una vera e propria ruota infuocata posizionata sul capo dell’animale, che brucia, illumina, e affascina. E che lascerà sempre una forte emozione.
Per i cittadini, i ripani, il Cavallo di Fuoco è un emblema e un affetto, per i visitatori uno spettacolo suggestivo che ricorderanno sempre.