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Il Cavallo di Fuoco di Ripatransone

Un'antica festa pirotecnica nel cuore del Piceno

Nel suggestivo borgo medievale di Ripatransone, nelle Marche, prende vita ogni anno una delle manifestazioni folkloristiche più affascinanti d’Italia: il Cavallo di Fuoco. Questo evento straordinario si svolge la domenica successiva a Pasqua, nota anche come l'Ottava di Pasqua, e richiama migliaia di visitatori da tutta la penisola. Immerso tra le colline del Piceno, Ripatransone conserva un ricco patrimonio storico e culturale, impreziosito da scorci pittoreschi e tradizioni secolari. Il Cavallo di Fuoco rappresenta il culmine dell'identità ripana: un mix di sacralità, spettacolo e partecipazione collettiva che rende questa festa unica nel suo genere. Questo evento è l’occasione perfetta per scoprire non solo una tradizione affascinante, ma anche un territorio ricco di storia, sapori autentici e panorami mozzafiato. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di cultura popolare e turismo esperienziale.

Origini storiche e simbolismo del Cavallo di Fuoco

La storia del Cavallo di Fuoco affonda le radici nel lontano 1682, quando, secondo la tradizione, un fuochista incaricato di concludere i festeggiamenti per l’incoronazione della Madonna di San Giovanni, decise di utilizzare i fuochi rimasti per dare vita a uno spettacolo improvvisato. Salì in sella al suo destriero e attraversò il borgo tra le scintille, suscitando l'entusiasmo dei cittadini. Il gesto fu così apprezzato che, a partire dall’anno successivo, l’esibizione fu ripetuta e trasformata in una tradizione ufficiale. Dal 1700, per ragioni di sicurezza, il cavallo reale venne sostituito con un modello meccanico in legno, ancora oggi protagonista indiscusso dell'evento.

Il Cavallo di Fuoco non è solo uno spettacolo pirotecnico, ma un rito collettivo profondamente radicato nell'identità locale. Simboleggia la purificazione e il passaggio tra sacro e profano, unendo la devozione religiosa alla celebrazione popolare. Ogni elemento della festa ha un significato: la benedizione del cavallo, il corteo della banda, i fuochi che illuminano il percorso e, soprattutto, l'entusiasmo contagioso dei cittadini. Questa manifestazione è stata tramandata di generazione in generazione, sopravvivendo a guerre, mutamenti sociali e crisi economiche. La sua forza sta proprio nella capacità di evolversi senza perdere la propria anima.

Partecipare al Cavallo di Fuoco significa immergersi in una dimensione fuori dal tempo, dove la storia si intreccia con la fede e la comunità si stringe intorno a un simbolo condiviso. È anche un'occasione per scoprire le tradizioni artigianali locali, i sapori tipici della cucina marchigiana e l'ospitalità genuina di un territorio che vive con orgoglio la propria cultura. In un'epoca in cui le feste popolari rischiano di perdere significato, il Cavallo di Fuoco resta un esempio autentico di come le radici possano convivere con il presente.

Lo svolgimento dell'evento: un'esperienza tra sacro e spettacolare

L’edizione 2025 del Cavallo di Fuoco è prevista, secondo fonti promozionali, per domenica 27 aprile, anche se si attende la conferma ufficiale da parte delle autorità locali. La giornata si apre con le celebrazioni religiose dedicate alla Madonna di San Giovanni, cui segue la processione per le vie del borgo, tra canti liturgici, stendardi e partecipazione sentita. Intorno alle ore 21, il protagonista fa la sua comparsa: il cavallo meccanico in legno, custodito per tutto l’anno sotto l’ex seminario, viene condotto all'esterno per ricevere la benedizione vescovile davanti alla Basilica di San Gregorio Magno. Questo gesto sancisce l'inizio ufficiale dell'evento.
Il cavallo, decorato con una moltitudine di fuochi pirotecnici, inizia il suo percorso lungo le strade principali del centro storico, accompagnato dalla Banda della Città di Ripatransone e da una folla festante. L’atmosfera è già vibrante: bancarelle, profumi di dolci tipici e cori popolari riempiono le vie. Il momento clou arriva quando il cavallo raggiunge piazza Matteotti e piazza Condivi. Le luci si spengono e il borgo piomba in un silenzio carico di attesa.
Poi un boato squarcia il buio: è l’inizio dello spettacolo. I fuochi d’artificio si accendono sul corpo del cavallo, con effetti scenografici che incantano grandi e piccoli. Tra i più attesi ci sono i cosiddetti "baffi", fiamme che fuoriescono dai fianchi dell'animale, e la spettacolare girella, una ruota infuocata montata sulla testa. Per circa mezz’ora, il cavallo danza tra le scintille, mentre la folla canta, scatta foto e si lascia coinvolgere. Al termine, il cavallo viene accompagnato nuovamente alla rimessa, tra gli applausi e l’emozione generale.
Vivere il Cavallo di Fuoco significa assistere a un evento unico nel panorama nazionale, dove la ritualità si mescola alla meraviglia visiva. Per chi visita Ripatransone in quei giorni, l'esperienza va oltre lo spettacolo: è una vera immersione nella vita comunitaria, un’occasione per vivere il borgo in festa, tra storia, tradizione e convivialità.

Ripatransone: cosa vedere e fare oltre al Cavallo di Fuoco

Oltre al celebre Cavallo di Fuoco, Ripatransone offre molto da scoprire durante tutto l’anno. Il borgo è uno dei più antichi delle Marche e custodisce un patrimonio storico e artistico di grande rilievo. Passeggiando tra le sue vie acciottolate si incontrano palazzi nobiliari, chiese storiche, musei e scorci panoramici da cartolina. Imperdibili sono la Cattedrale di San Gregorio Magno, il Palazzo Comunale, la Torre Civica e il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana.

Tra le curiosità più note c'è il già citato "vicolo più stretto d’Italia", largo appena 38 cm, che da solo vale la visita. Gli appassionati di natura possono godere dei numerosi sentieri che circondano il borgo, ideali per trekking e passeggiate panoramiche tra vigneti e oliveti. La zona è anche rinomata per la produzione di vini DOC, tra cui il Falerio e il Rosso Piceno, che si possono degustare nelle numerose cantine locali.

Durante tutto l'anno, Ripatransone è animata da eventi, mercatini e rievocazioni storiche. Tra le più rilevanti, oltre al Cavallo di Fuoco, ci sono la Festa dell’Uva, la Fiera di San Giuseppe e il Presepe Vivente. Queste iniziative permettono di vivere appieno l'anima autentica del borgo, a contatto con la comunità locale.

La gastronomia riveste un ruolo centrale: piatti come i vincisgrassi, le olive all’ascolana, il ciauscolo e i dolci tradizionali sono proposti in trattorie e agriturismi, dove l’accoglienza è sempre calorosa. Un weekend a Ripatransone è ideale per chi cerca una meta fuori dai circuiti di massa, ma ricca di fascino, storia e umanità. Che si arrivi per il Cavallo di Fuoco o per scoprire il Piceno più autentico, Ripatransone lascia sempre un ricordo indelebile.

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