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Un giorno a Cingoli, il balcone delle Marche

Un giorno a Cingoli, il balcone delle Marche

Un panorama strepitoso

"Tutto quello che si vede è bello: le case sparse, i numerosi villaggi che empiono l’apertura spaziosa della grande valle, le molte strade serpeggianti e bianche che interrompono di tanto in tanto il verde tenero o intenso della collina, i paesi vicini e lontani che dominano tutta la regione facendo da superbo anfiteatro digradante, recinto dall’azzurra luminosità dell’Adriatico". Così Lara Balducci, in Incontro con Cingoli, descrive il panorama da favola unanimemente riconosciuto come il più incantevole della regione. Ma l’antica Cingolum romana, che si erge a 631 metri sul livello del mare come fosse una torre di guardia sulla provincia di Macerata, non è solo lo splendido Balcone delle Marche: a renderla unica concorre anche il concentrato di storia, natura e tradizione, che stupirà il visitatore tanto quanto la celeberrima veduta.  

Mille motivi per visitare il piccolo centro marchigiano: a Cingoli, tutto è un belvedere!

Non è difficile capire perché Cingoli sia detta il Balcone delle Marche: come altro definire un borgo da cui è possibile scorgere tutto il territorio della regione dell’Infinito, le cime abruzzesi della Maiella e del Gran Sasso e, quando il cielo è particolarmente terso, persino le coste della Dalmazia? Non a caso, nel commentare la sua celebre veduta conservata nella Pinacoteca Comunale, il pittore Donatello Stefanucci ha parlato di una “posizione incantevole” dalla quale lo sguardo si apre su “panorami sconfinati”, mentre Tommaso Roccabella, nelle Memorie risalenti alla metà del XVI secolo, ha descritto una “vista sì bella, vaga e dilettevole” da non avere pari. Ma gli estimatori della cittadina la cui fondazione si lega al mito della maga Circe non finiscono qui, né si limitano a sottolineare la sua bellezza paesaggistica. Chi si reca a Cingoli sa che, dopo la sosta sul belvedere, dovrà onorare l’appuntamento con l’arte e la storia. Proprio le inestimabili ricchezze culturali, infatti, hanno fruttato al piccolo centro marchigiano due menzioni di tutto rispetto: non solo è stato inserito tra i borghi più belli d’Italia dal noto club che si occupa di valorizzare e promuovere i migliori gioielli nostrani ma, recentemente, ha ottenuto la popolarità internazionale grazie a El Pais, che l‘ha citato come uno dei trentacinque luoghi imperdibili per chi visita il Belpaese. Tra le motivazioni della scelta, la testata spagnola ha indicato soprattutto il patrimonio architettonico e monumentale, articolato negli storici palazzi del centro eretti da famiglie nobiliari, nelle eleganti fontane rinascimentali, nelle maestose porte della città come quella costruita in onore del papa cingolano Pio VIII e, infine, nelle suggestive chiese, tra le quali è doveroso richiamare San Domenico, con la sua Madonna del rosario commissionata al veneziano Lorenzo Lotto. Il monumento ecclesiale più importante rimane comunque Sant’Esuperanzio, basilica romano-gotica caratterizzata da un notevole portale, progettato dal maestro locale Giacomo da Cingoli, proprio come quelli delle chiese di S. Nicolò e S. Francesco.  La bellezza regna incontrastata anche fuori dal centro storico, dove i numerosi turisti che in estate animano il borgo attirati dal clima fresco e asciutto possono godere di oltre 4500 ettari di macchie e boschi e dell’oasi di pace del lago di Castreccioni, il più grande bacino artificiale dell’Italia centrale, nelle cui acque si specchiano cime spettacolari. Ovviamente, la montagna fa venire fame e, dunque, dopo un’escursione o un giro in barca, non c’è scusa migliore per assaggiare le prelibatezze tipiche, come le cicerchie, il tartufo bianco di Acqualagna, i famosi ravioli alla ricotta e la parmigiana di cardi. Chi vuole gustarle in un’atmosfera particolare potrà tornare in paese e raggiungere il vicolo delle Streghe dove, secondo la leggenda, nell’antichità si davano convegno sinistre fattucchiere. Sarà per questo che chi visita Cingoli ne rimane inevitabilmente stregato?

Abbasso la noia: a Cingoli vi aspettano tante attività che giovano al corpo e all’anima

Seppur se ne discosti per il passato glorioso, ancora evidente negli alteri palazzi del centro storico, Cingoli presenta la stessa tranquillità degli altri piccoli centri della provincia picena. Tuttavia, quiete e serenità non fanno certo rima con ozio: chiunque desideri dare sfogo alla propria energia potrà farlo dedicandosi a innumerevoli passatempi, anche all’insegna dell’avventura. Ad esempio, basta spostarsi verso il lago per accedere a un fantastico parco acrobatico, dove in un percorso aereo, che farebbe invidia a Tarzan, è possibile progredire tra un albero e l'altro, mettendosi alla prova in totale sicurezza. Sempre presso il lago ci si può rilassare con la pesca. L’invaso artificiale di circa novanta chilometri quadrati è infatti popolato da numerose specie ittiche, le quali trovano riparo tra piante totalmente sommerse o semi affioranti. Un’altra possibilità per godersi il posto è noleggiare barche elettriche, per navigare nel pieno rispetto dell’ambiente o, ancora, cimentarsi nel windsurf, lasciandosi trasportare dal vento in una cornice naturale davvero spettacolare. Per fare il bagno, invece, ci si dovrà spostare ai parchi acquatici immersi nel verde, dove i bambini, e non solo loro, si divertiranno come pazzi grazie agli scivoli più lunghi d’Europa.  Tanta spensieratezza la offrono anche le passeggiate a cavallo, perfette per osservare i dintorni da una prospettiva decisamente inedita. I percorsi, grazie ai vari livelli di difficoltà, sono ottimi sia per i principianti che per veri cow-boy. Se poi si preferisce la mountain bike, nessun problema: il territorio cingolano e quello della Comunità Montana del S. Vicino sono ricchi di sentieri naturalistici da scoprire in bicicletta, da soli o in tour organizzati, facendo anche interessanti e curiosi incontri floro-faunistici.  Appartiene sempre all’universo delle due ruote ma si sposta decisamente sul versante dei motori un’altra attrazione del luogo, famosa a livello internazionale. Stiamo parlando del museo del Sidecar, che ospita una collezione privata unica al mondo: con oltre 100 esemplari di veicoli, tra cui riproduzioni di vetture d'epoca ed esemplari per il cinema, per gli appassionati la visita sarà una vera festa per gli occhi. A proposito di feste: come dimenticare le tante iniziative che, ogni anno, costellano l’estate cingolana? Dai tornei alle sfilate che animano il Balcone, fino alle esposizioni canine e alle feste folcloristiche che accendono i quartieri con canti e balli popolari, ogni scusa, lassù, è buona per “fare baldoria”. Sicuramente irrinunciabile è la manifestazione Cingoli 1848, che puntualmente intorno a ferragosto trasporta paesani e turisti indietro nel tempo, con rievocazioni di partite di pallone a bracciale, balli ottocenteschi in costume e ricostruzioni di duelli d’epoca. Difficile, infatti, resistere al galà di mezza estate, come pure lo è non considerare Cingoli un perfetto punto di partenza per visitare le tante meravigliose spiagge, grotte e città d’interesse distanti solo mezz’ora. In fondo, chi l’ha detto che bisogna rimanere solo un giorno?

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