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Una giornata a Macerata

Cosa non bisogna perdersi

Macerata, nelle Marche, sorge nella vallata del fiume Potenza, a 30 km dal mar Adriatico mentre, sul lato opposto, all’orizzonte spunta l’Appennino umbro-marchigiano. È una cittadina dal clima mite e collinare e dalla ricca storia. Le origini risalgono a una frazione fondata tra il III e il II secolo a.C. che i Romani colonizzarono e a cui diedero il nome di Helvia Recina, lungo la via Salaria Gallica. Ne parla anche Plinio il Vecchio in un documento del I secolo d.C. Città universitaria, molto vivace dal punto di vista culturale e costellata di scorci interessanti, merita sicuramente una visita.

Cosa vedere a Macerata? L’ideale sarebbe restare qualche giorno, magari soggiornando in uno dei tanti villaggi turistici presenti sul litorale della provincia maceratese, per coniugare l’ozio della vacanza alla scoperta di una città decisamente interessante sotto il profilo culturale. Iniziamo con la Cattedrale, risalente al X secolo, che presenta una fusione di stili diversi dovuti a ristrutturazioni succedutesi nel corso dei secoli, come, ad esempio, quella tra il 1771 e il 1790 che le ha conferito una forte impronta neoclassica. La facciata presenta i resti di un campanile in stile gotico attribuito a un artista del XV secolo. Nell’abside è possibile ammirare una pala del 1786 raffigurante San Giuliano. Anche nelle cappelle laterali vi sono diverse opere artistiche di pregio.

Oltre al Duomo, altre testimonianze architettoniche di interesse religioso meritano una sosta, come la Chiesa di Santa Maria delle Vergini e la Chiesa di Santa Maria della Porta, entrambe in via Pancalducci. La prima fu eretta nella seconda metà del XVI secolo (impostazione bramantesca) e, in una delle cappelle, è possibile apprezzare una preziosa tela del Tintoretto del 1587. La seconda è una tipica chiesa romanica nella forma e nella struttura, arricchita da un portale gotico e da un’antica cripta.

Altro luogo di grande interesse culturale è l’area archeologica di Helvia Recina dove sono state rinvenute testimonianze dell’età preistorica. L’area si trova presso Villa Potenza: l’ingresso è gratuito ma l’apertura è su prenotazione (contatti Pro Loco Villa Potenza).

Una struttura molto originale e da visitare è lo Sferisterio, un’arena realizzata nella prima metà dell’Ottocento, dalle imponenti dimensioni (ca. 90×36 m) e con una maestosa teoria di 56 colonne. Nato per il gioco della palla col bracciale, oggi è un palcoscenico di spettacoli teatrali e soprattutto di musica lirica. La prima opera lirica a debuttare qui fu, nel 1921, l’Aida di Giuseppe Verdi. La 62ª edizione del Macerata Opera Festival si terrà dal 17 luglio al 9 agosto 2026 con Nabucco, Il barbiere di Siviglia, Il trovatore e Carmina Burana.

Da non perdere la Torre Civica con l’orologio planetario in Piazza della Libertà, cuore pulsante della città. Singolare e suggestivo il carosello dei Magi: alle ore 12 e alle 18 un piccolo uccello di metallo colpisce una campana mentre un angelo e i Re Magi compiono un inchino dinanzi alla statua della Vergine, su uno sfondo di cielo stellato.

Una città ricca di cultura non poteva non offrire ai suoi turisti una rete museale di gran pregio. I Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi sono ospitati in un elegante palazzo settecentesco dove arte antica (interessante la raccolta di dipinti fiamminghi, napoletani e veneti) e moderna (numerose opere del Novecento) si fondono in perfetto equilibrio; gli orari possono variare per stagione: meglio verificare sul sito Macerata Musei prima della visita. Sempre all’interno del palazzo si trova il singolare Museo della Carrozza, con donazioni e pezzi unici come una portantina a mano del Settecento. A Palazzo Rossini Lucangeli (edificio storico avviato nel 1570) ha sede il Museo di Storia Naturale con reperti articolati in cinque sezioni (paleontologia, mineralogia, malacologia, entomologia, vertebrati). Da segnalare inoltre il Museo tipologico del presepe, nato grazie a Domenico Cassese: per decenni ha raccolto oltre 4.000 pezzi tra figure e complementi dal Seicento in poi (collezione privata visitabile su richiesta e spesso protagonista di mostre in città).

Macerata a tavola

La cucina marchigiana è tra le più apprezzate per il felice e saporito connubio tra prodotti di mare e di terra. Da non perdere il ciauscolo, salume tenero e spalmabile dell’entroterra maceratese (zona di Visso): dal 2009 è IGP. Tra i dolci tipici, i cavallucci di Apiro, il miele millefiori dei Monti Sibillini e la sapa, un liquore ottenuto facendo bollire per molte ore il mosto. 

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