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Insalata di funghi e tartufi delle Marche

Ricetta gourmet e territorio tartufigeno delle Marche

Nelle verdi colline e nei boschi respirabili delle Marche, tra i rilievi dei Monti Sibillini, la suggestiva Gola del Furlo e la tenuta del tartufo nel borgo di Acqualagna, si anima un’esperienza enogastronomica ideale per chi cerca una vacanza slow immersa nella natura e nei sapori autentici. Protagonisti della tavola sono i porcini freschissimi e, nella stagione giusta, il leggendario tartufo bianco di Acqualagna, finemente affettati e uniti in un’insalata raffinata con olio extravergine Cartoceto DOP, succo di limone e un accento sapido di acciuga. Questa ricetta porta in tavola la materia prima della terra, valorizzando un territorio in cui agricoltura, boschi, tradizione dei “cavatori” e ricettività si fondono. È un invito a esplorare fiere del tartufo, mercati contadini e cantine del Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC: un percorso che unisce gusto, natura e ospitalità autentica.

Territorio, stagioni e cultura del tartufo nelle Marche

Quando si parla di tartufo nelle Marche, inevitabilmente viene in mente Acqualagna, riconosciuta come la “capitale del tartufo” per la sua produzione e le manifestazioni dedicate. Nel borgo si tiene ogni anno la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna: per l’edizione 2025, le date ufficiali sono 1–2, 8–9, 15–16, 22–23 novembre. Un’occasione nella quale il centro storico diventa un grande salone a cielo aperto con stand di espositori, cooking-show, laboratori e presentazioni del prezioso tubero Tuber Magnatum Pico.  
È qui che i boschi intorno, la tradizione della cerca, il commercio, e la cultura del tartufo convivono in un unico racconto. Nei dintorni, la Gola del Furlo offre scenari naturalistici suggestivi: passeggiate tra faggio e roverella, la storia dei cavatori, e l’ospitalità rurale che accompagna l’esperienza del tartufo.  
La stagionalità gioca un ruolo determinante: il bianco pregiato si raccoglie principalmente da ottobre a gennaio, mentre durante altre stagioni è possibile trovare il tartufo nero oppure lo scorzone estivo. Per chi ama i funghi epigei, i boschi dei Monti Sibillini offrono ampia varietà, ma la raccolta è regolata da normativa e serve spesso un patentino: per un’esperienza più semplice e sicura, i mercati e le fiere autunnali restano la via preferibile per acquistare funghi e tartufo in contesti controllati.
In tavola, questa ricetta dell’insalata diventa un’occasione per portare in primo piano ingredienti identitari: i porcini selezionati, il tartufo, l’olio Cartoceto DOP, e in variante la Casciotta d’Urbino DOP. Il risultato è un piatto “crudo” nella forma, autentico e immediato, che racconta territorio e stagioni in un solo assaggio.  
Oltre al gusto, è un invito a scoprire le storie del territorio: produttori che operano tra borghi, boschi e cantine, eventi che prendono vita nelle piazze e nei sentieri, e la consapevolezza che scegliere prodotti locali DOP/IGP significa anche sostenere filiere trasparenti, economia autentica e turismo responsabile.  
Chi organizza il viaggio può pianificare una passeggiata mattutina alla Gola del Furlo, un pranzo a base di porcini e tartufo, e nel pomeriggio una visita ai produttori o alla fiera: un ritmo slow, scarso affollamento, grande qualità. E la sera, perché non concludere con una degustazione di Verdicchio o Rosso Piceno in cantina, accompagnando taglieri, funghi e tartufo con un calice ben scelto.

Una ricetta marchigiana da preparare e gustare

Ecco una versione rivisitata e territoriale dell’insalata di funghi e tartufi per 4 persone, ideale per portare in tavola profumi e sapori delle Marche. 
Ingredienti

  • 300-350 g di funghi porcini freschissimi, puliti a secco
  • 15-20 g di tartufo (preferibilmente bianco in autunno; in alternativa nero o scorzone)
  • 2 tuorli sodi, finemente schiacciati
  • 2 filetti di acciuga sotto sale, dissalati e tritati
  • Succo di ½ limone
  • 3-4 cucchiai di olio extravergine Cartoceto DOP
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • Sale fino e pepe nero q.b.

Preparazione 

  1. Affetta molto sottili i porcini (cappello e gambi) e disponili in una ciotola capiente.
  2. Emulsiona olio, limone, tuorli sodi, acciuga e prezzemolo fino a ottenere una salsa vellutata.
  3. Condisci i funghi con la salsa, regola di sale e pepe, mescola delicatamente.
  4. Affetta il tartufo a lamelle sottili e distribuiscilo all’ultimo momento sul piatto, lasciando qualche scaglia per la finitura.

Consigli pratici e varianti

  • Utilizza funghi piccoli e freschissimi per esaltare la delicatezza in crudo; affetta al momento, in ambiente fresco e asciutto.
  • Variante minimal: carpaccio di porcini con olio, limone e scaglie di tartufo (aggiungi, se ti piace, Parmigiano) — semplice e strepitoso.
  • Variante locale: sostituisci i porcini con ovuli reali (quando disponibili e certificati) oppure aggiungi qualche briciola di Casciotta d’Urbino DOP o gocce di Cartoceto DOP per arrotondare il sapore.
  • In base alla stagione, scegli il tipo di tartufo consentito: bianco in autunno, nero o scorzone nelle altre stagioni.

Abbinamenti consigliati

Accompagna con un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC — con freschezza, note di mandorla e versatilità perfetta anche con piatti “crudi” al tartufo. In alternativa, per chi preferisce un rosso leggero: un Rosso Piceno DOC giovane e non troppo estratto, perfetto con funghi e tartufo.

Sicurezza alimentare

Ricorda che le autorità della Regione Marche e delle AUSL ricordano che i funghi vanno sempre controllati da un micologo, e il consumo “a crudo” resta una scelta da valutare con persone esperte: scegli solamente esemplari certi, freschissimi e acquistati da canali affidabili.

Dove vivere l’esperienza del tartufo e dei funghi nelle Marche

Per vivere davvero questo piatto nel contesto giusto, punta ad un viaggio autunnale nel cuore delle Marche, scegliendo come base Acqualagna — con la sua fiera del tartufo, storia dei cavatori e legame con la natura — e la vicina Sant’Angelo in Vado, dove si svolge la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche nelle settimane centrali di ottobre (date 2025: 11-12, 18-19, 25-26).  
Qui si combinano boschi, mercati, ristoranti e itinerari outdoor: la Gola del Furlo offre percorsi panoramici e un Centro Visite con informazioni aggiornate su sentieri, divieti e attività — perfetta per abbinare outdoor + enogastronomia nello stesso weekend.  
Un tip: dedica la mattina a una tranquilla passeggiata nella Gola del Furlo, poi pranza in trattoria scegliendo un menu a base di funghi e tartufo. Nel pomeriggio visita un produttore locale o esplora la fiera del tartufo e la zona espositiva. La sera, prenota una degustazione in cantina per assaporare Verdicchio o Rosso Piceno, taglieri e tartufo, sullo sfondo di un borgo che vive con ritmo autentico. 

Checklist organizzativa:

  • Quando andare: autunno (bianco di Acqualagna) / estate-inizio autunno (scorzone) / inverno (tartufo nero) – rispetta sempre i periodi autorizzati dalla Regione Marche. 
  • Dove informarsi: sul sito ufficiale del Comune di Acqualagna o della fiera e sulla pagina della Regione Marche.
  • Cosa acquistare: tartufo fresco certificato, olio Cartoceto DOP, Casciotta d’Urbino DOP.
  • Esperienza completa: abbina escursioni nei boschi, mercati, ristoranti, degustazioni e, se possibile, una uscita in tartufaia con guida e cane.

Con questi elementi, l’insalata di funghi e tartufi diventa non solo un piatto, ma il racconto di un territorio, una stagione e una filosofia di viaggio che premia lentezza, qualità e gusto.

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