Le Marche sono una regione che sa sorprendere anche a tavola. Tra le sue colline e il mare Adriatico, c’è un profumo che racconta l’anima del territorio: quello del finocchietto selvatico, ingrediente che dà vita alla celebre preparazione “in porchetta”. Questo condimento aromatico, a base di aglio, pepe, peperoncino e finocchietto, è diventato un simbolo della cucina marchigiana e accompagna piatti di carne, pesce e molluschi. Tra le specialità più amate spiccano le lumache in porchetta, ricetta conviviale che unisce mare e terra in un sugo avvolgente, profumato e irresistibile.
Lungo la costa di Ancona e nei borghi dell’entroterra come Cagli, Pergola e Fossombrone, le trattorie propongono versioni differenti di questo piatto: con bombetti e raguse di mare oppure con le chiocciole di terra stufate lentamente nel pomodoro e nel vino bianco. Un’esperienza gastronomica che racconta, meglio di mille parole, la convivialità marchigiana e il legame profondo con la natura.
Le lumache in porchetta rappresentano una delle espressioni più autentiche della cucina contadina delle Marche, nate dall’incontro tra la creatività popolare e la disponibilità delle materie prime locali. Il termine “in porchetta” non rimanda alla carne di maiale, ma a un metodo di cottura che usa il finocchietto selvatico come filo conduttore di profumi e sapori. Questo aroma, insieme all’aglio e al peperoncino, conferisce al piatto una nota rustica e inconfondibile.
Nella zona costiera, in particolare tra Numana, Sirolo e Ancona, si preparano le lumachine di mare (bombetti, crocette, raguse) cotte lentamente in salsa di pomodoro e vino bianco. Qui il piatto diventa quasi uno street food marinaro, servito nei chioschi estivi accompagnato da crostini di pane e un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi, vino bianco fresco e minerale che esalta la parte aromatica del condimento.
Nell’entroterra, invece, le lumache di terra sono protagoniste delle tavole contadine e delle sagre paesane. A Pianello di Cagli, in provincia di Pesaro e Urbino, la Sagra della Lumaca – nata nel 1963 e oggi tra le più longeve delle Marche – celebra ogni anno questo piatto simbolo, abbinato a polenta, vino rosso e musica popolare.
Per chi vuole scoprire di più su questa festa gastronomica, il riferimento ufficiale è la Pro Loco di Pianello di Cagli, che pubblica ogni anno il calendario aggiornato. Le date dell’edizione 2025/2026 risultano ancora in attesa di conferma, ma l’evento si svolge tradizionalmente a giugno.
Le lumache in porchetta sono quindi molto più di una ricetta: sono un racconto di sapori, di stagioni e di comunità, dove il tempo della cucina coincide con quello dell’attesa e della festa.
Preparare le lumache in porchetta significa immergersi nella tradizione culinaria marchigiana più autentica. Gli ingredienti sono semplici ma richiedono attenzione e qualità. Per la versione con lumache di terra, occorrono lumache già spurgate e lavate, aglio, finocchietto selvatico fresco, pomodori pelati, vino bianco secco e peperoncino. Si comincia con un soffritto profumato, si sfuma con il vino e si lascia cuocere lentamente finché il sugo non si restringe e le lumache risultano morbide e saporite.
Per la versione di mare, protagonisti sono bombetti, crocette e raguse, molluschi tipici del litorale marchigiano. Dopo una pulizia accurata, si preparano “in porchetta” con un sugo leggero al pomodoro, vino bianco e finocchietto, mantenendo la consistenza tenera ma non gommosa.
I segreti di riuscita stanno nella qualità delle materie prime: il finocchietto deve essere fresco, raccolto tra la primavera e l’estate; il vino bianco va scelto secco e profumato (ideale un Verdicchio dei Castelli di Jesi o di Matelica); le lumache di allevamento devono garantire tracciabilità e rispetto delle pratiche di spurgo e benessere animale.
Nella costa anconetana si predilige una versione più piccante, mentre nell’entroterra il gusto si ammorbidisce con una cottura più lunga e il pomodoro in purea. In entrambi i casi, è d’obbligo il pane casereccio per la scarpetta finale.
Assaggiare le lumache in porchetta è un’esperienza che unisce sapori, paesaggi e ospitalità. Chi viaggia nelle Marche può organizzare un itinerario gastronomico tra mare e collina: da Ancona e la Riviera del Conero fino ai borghi del Monte Nerone, ogni zona offre una variante diversa di questo piatto iconico.
Sul litorale, i ristoranti di Numana e Sirolo propongono bombetti e crocette “in porchetta”, spesso serviti come antipasto di mare o piatto unico nei menu estivi. Nell’entroterra, le osterie di Cagli e Acqualagna preparano le lumache di terra in porzioni generose, accompagnate da polenta o crescia sfogliata, per un risultato ricco e confortevole.
Gli amanti del vino possono abbinare il piatto con un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico per le versioni più delicate, o con un Verdicchio di Matelica Riserva per le ricette più strutturate e aromatiche.
Le lumache in porchetta rappresentano l’identità marchigiana nel piatto: semplicità, rispetto per il territorio e convivialità. Ogni forchettata è un viaggio nel gusto e nella cultura di una regione che, tra mare e campagna, ha fatto del finocchietto il suo profumo più riconoscibile.