Sant’Angelo in Vado è un paese dell’Alta Valle del Metauro, nel territorio di Pesaro Urbino. Sembra non essere stato intaccato dal tempo. Mura medievali, fossati d’acqua del generoso fiume – il Metauro per l’appunto – e antiche residenze romane come la Domus del Mito. Ma di mito autentico, qui a Sant’Angelo in Vado, ce n’è solo uno: il Tartufo Bianco Pregiato, l’originale, l’inimitabile. Chiamato dagli intenditori e dagli appassionati col suo nome di battesimo, Tuber Magnatum Pico. E Sant’Angelo in Vado ogni anno lo festeggia.
Ogni anno questa cittadina del pesarese festeggia il suo figlio prediletto, il tartufo bianco pregiato. Per tutti i fine settimana, dall’8 al 30 ottobre 2016, Sant’Angelo in Vado ospiterà la manifestazione in onore di questo ricco tubero. L’evento prevede una mostra-mercato ovviamente di questi deliziosi e ricercati prodotti, ma anche diverse degustazioni, e si potranno vedere all’opera i mastri artigiani che produrranno i propri manufatti in diretta. La Mostra è alla sua 53° edizione e potete consultare tutte le informazioni cliccando qui. Il tartufo bianco pregiato è la tipologia di tartufo più preziosa in assoluto. La sua preziosità deriva dall’ineguagliabile valore gastronomico che induce gli chef di tutto il mondo a cimentarsi in ricette su ricette. Qualcuno lo ha definito l’oro bianco e nero delle Marche. In effetti, è talmente prezioso che anche gli storici più grandi di tutti i tempi ne hanno parlato. Cicerone definì il tartufo bianco pregiato delle Marche come il “Figlio della terra”, Giovenale lo paragonò al “Figlio del fulmine”, Plinio il Vecchio scrisse che il «Massimo miracolo della natura è la nascita e la vita di questo tubero che cresce isolato e circondato da sola terra». Un tubero che non è soltanto un prodotto tipico della gastronomia marchigiana, ma ne è la storia, la tradizione, l’identità, l’essenza. Tutto da gustare.