Turisti e autoctoni appassionati di mummie, antropologia e storia del costume possono soddisfare la loro curiosità recandosi a Monsampolo del Tronto presso il Museo della Cripta, dove potranno ammirare corpi mummificati molto ben conservati: tanto affascinanti quanto rari per le loro caratteristiche. La scoperta delle mummie risale al 2003; il museo dedicato ai ritrovamenti è stato aperto nel giugno 2013 per permettere ai ricercatori ed esperti di effettuare gli studi e le necessarie opere di restauro, concentratesi prevalentemente sugli abiti che indossavano i defunti. La cripta ha suscitato grande interesse non solo da parte degli studiosi ma anche dei mass media, tra i quali il popolare programma televisivo di Italia1 “Mistero”.
La storia del rinvenimento dei reperti ha avuto inizio come molte scoperte sensazionali: per caso. Durante i lavori di ristrutturazione della Chiesa di Maria SS. Assunta, danneggiata dal sisma del 1997 di Umbria e Marche, un gruppo di archeologi, esplorando la cripta del santuario, ha individuato un sistema di fosse granarie risalenti all’epoca medievale. A prima vista le fosse risultavano parzialmente distrutte a causa dei lavori di costruzione della cripta stessa e di quattro ossari; dalle tracce presenti era deducibile che i corpi custoditi all’interno di questi ultimi fossero stati spostati all’interno della “Cappella della buona morte” e sigillati tramite una struttura muraria. Soltanto l’abbattimento del muro ha permesso di ritrovare non solo gli scheletri ma anche 20 mummie. La magnificenza della scoperta sta nel fatto che i corpi appartenessero a contadini e gente comune e non a individui legati alla nobiltà o di ceto sociale elevato (basti pensare alle mummie egizie di faraoni e regine, alle mummie della vicina Urbania appartenenti a esponenti della chiesa o alle mummie della Cripta dei Cappuccini di Palermo in cui sono custoditi in prevalenza i corpi di nobili e defunti dell’alta borghesia). Questo avvenimento ha offerto la rara possibilità di studiare alcuni aspetti della vita quotidiana del ceto medio/basso nel Medioevo: cosa mangiavano i “poveri”, come si vestivano, a quali patologie erano più soggetti e quali erano le cause di morte più comuni. Il merito del ritrovamento, oltre agli archeologi, va anche alle particolari condizioni microclimatiche che hanno favorito l’innesco del processo di mummificazione naturale per diciannove mummie. La ventesima, invece, è una cosiddetta “mummia antropogenica”, cioè un corpo che ha subito un processo di mummificazione artificiale: visitate il museo e mettete alla prova il vostro intuito per cercare di capire quale sia.
Le indagini di carattere antropologico e molecolare sulle mummie di Monsampolo – avviate dopo il ritrovamento – proseguono con il contributo di studiosi ed esperti, tra i quali spicca il nome del mummiologo italiano Franco Ugo Rollo. Il professore, supportato da un team di ricercatori, ha delineato le caratteristiche basilari dei corpi, individuandone il sesso, l’età al momento della morte, la statura e l’eventuale presenza di deformazioni patologiche. Sul fronte molecolare, le ricerche hanno l’obiettivo di individuare l’origine e possibili discendenze. Per chi, all’aspetto antropologico, preferisse approfondire il tema più “leggero” legato all’abbigliamento dell’epoca, grazie alla storica del costume Thessy Schoenholzer Nichols è possibile ammirare alcuni degli abiti ritrovati nella loro versione restaurata. È doveroso sottolineare quanto sia raro trovarsi di fronte a un’esposizione di capi indossati dalla popolazione contadina: per la scarsa qualità dei tessuti utilizzati, normalmente questi si polverizzavano dopo pochi secoli, a differenza delle stoffe pregiate come lana e seta indossate esclusivamente dalla nobiltà. All’interno del Museo della Cripta troverete la spiegazione minuziosa di come gli abiti siano stati restaurati e salvati dal degrado. Inoltre, avrete la possibilità di ammirare piccoli monili, merletti e persino bottoni e monete tipici dell’epoca, poiché, anche se di umili origini, i defunti sono stati seppelliti con i loro abiti migliori.
Orari: apertura con calendario variabile/stagionale e visite su prenotazione. Si consiglia di contattare anticipatamente per confermare giorni e orari (tel. 393 9787891).
Link utili: Monumenti del comune di Monsampolo del Tronto