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Panzerotti dolci marchigiani: la ricetta di Natale

Un dolce simbolo delle Marche: i caciunitti natalizi tra borghi e tradizione

Durante il periodo natalizio, le Marche si vestono di luci e profumi, e tra le specialità che raccontano l’identità più autentica della regione spiccano i panzerotti dolci marchigiani, noti localmente come caciunitti o calcionetti. Questi piccoli scrigni dorati, ripieni di ceci, cacao e profumo di mistrà, sono una vera icona gastronomica che unisce famiglie e generazioni. Diffusi in particolare tra il Fermano e l’Ascolano, compaiono nelle case contadine e nelle pasticcerie artigianali durante l’Avvento, accanto ad altri dolci delle feste come i Cavallucci di Apiro o il Frustingo.  
Il Natale nelle Marche è un viaggio nel gusto: i mercatini di Fermo e il Villaggio di Natale di Ascoli Piceno accendono l’atmosfera con casette di legno, musiche e profumi di spezie, invitando a riscoprire i sapori di una volta.

Origini e varianti dei panzerotti dolci marchigiani: un racconto tra Fermo e Ascoli

Le origini dei caciunitti marchigiani affondano nella cultura contadina delle zone interne, dove nulla andava sprecato e i legumi diventavano protagonisti anche dei dolci. Il ripieno di ceci, unito a zucchero, cacao e mosto cotto, rappresenta un perfetto esempio di cucina povera trasformata in poesia.  
Nel Fermano, la tradizione è fortemente radicata: a Montegiorgio, Servigliano e Santa Vittoria in Matenano, i panzerotti dolci sono un simbolo delle feste di fine anno. In alcune ricette si aggiunge miele o cioccolato fondente tritato, mentre nella zona ascolana si predilige l’uso del mistrà, liquore all’anice tipico marchigiano.   
Questa ricetta ha forti legami culturali con i caggionetti abruzzesi, dolci simili per forma e ingredienti, a testimonianza di una tradizione gastronomica condivisa lungo l’Appennino adriatico.  
La preparazione richiede cura: si parte da una sfoglia sottile a base di farina, vino bianco e olio, che racchiude un ripieno aromatico. Dopo la frittura in olio caldo, i caciunitti vengono spolverati con zucchero a velo, diffondendo nell’aria un profumo inconfondibile.

La ricetta tradizionale dei caciunitti marchigiani: ingredienti e preparazione passo dopo passo

La ricetta dei panzerotti dolci marchigiani è tramandata di famiglia in famiglia, e ogni versione racconta una sfumatura del territorio. Per 6–8 persone servono circa 400–500 g di farina 0, 100 ml di vino bianco secco, 80 ml di olio, 300 g di ceci lessati, 2–3 cucchiai di cacao amaro, 50–80 g di cioccolato fondente, 2 cucchiai di mistrà, scorza d’arancia grattugiata e un pizzico di cannella.  
Il ripieno si prepara frullando i ceci fino a ottenere una crema liscia, da mescolare con zucchero, cacao e aromi. È consigliabile lasciarlo riposare qualche ora, in modo che i profumi si amalgamino. L’impasto va lavorato fino a ottenere una sfoglia elastica, poi stesa e tagliata a dischi di 7–8 cm. Dopo aver aggiunto una noce di ripieno, si chiude a mezzaluna e si sigilla con i rebbi di una forchetta.  
La cottura tradizionale è la frittura in olio caldo (170–175 °C) fino a doratura, ma in alcune zone si preferisce la versione al forno con pasta frolla, tipica di Montegiorgio. Spolvera infine con zucchero a velo.  
Per un’esperienza completa, prova ad abbinare i caciunitti con un Verdicchio Passito dei Castelli di Jesi, che ne esalta le note di cacao e anice. 

Dove gustare i panzerotti dolci marchigiani a Natale 2025

Durante il Natale 2025, i panzerotti dolci saranno protagonisti nei mercatini e nei forni artigianali delle province di Fermo e Ascoli Piceno. A Fermo, il percorso “Fermo Magica” animerà il centro storico con installazioni luminose, artigianato e stand gastronomici (in attesa del calendario ufficiale 2025).  
Ad Ascoli Piceno, il tradizionale Mercatino della Stella trasforma Piazza del Popolo in un villaggio natalizio, tra bancarelle di dolci tipici e artigiani locali (in attesa del programma 2025).  
Chi ama un itinerario gastronomico può unire cultura e gusto: una tappa a Torre di Palme per ammirare il tramonto sull’Adriatico, una passeggiata tra i caffè storici di Ascoli e infine una sosta golosa per acquistare sapa, mistrà e panzerotti appena fritti.

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