Siamo tra Marche ed Emilia-Romagna, un territorio in cui è possibile trovare angoli di natura incontaminata. Qui, infatti, sono ben quattro le aree protette istituite per preservare il grande patrimonio verde che funge da polmone per tutta la nazione, insieme alla limitrofa Toscana. Una di queste è il Parco Naturale Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, situato in parte nella provincia di Rimini e in parte in quella di Pesaro e Urbino, ed esteso all’interno di un perimetro delimitato da tre fiumi: Marecchia, Conca e Foglia. Nato nel 1994, si sviluppa su circa 5.000 ettari e presenta diversificate caratteristiche faunistiche e vegetazionali, tra cui spiccano i rilievi montuosi del Sasso di Simone e del Simoncello — che danno il nome al parco — oltre al Monte Carpegna, che delimita la zona nella parte nord.
Seguiteci e scoprirete tutte le qualità di quest’area, perché, anche se magari delle Marche preferite mare e villaggi, i diversi tipi di escursioni organizzate dall’ente parco vi daranno l'opportunità di creare un contatto diretto con una natura caratteristica e suggestiva.
Il Sasso Simone (enorme blocco di roccia calcarea) e il Simoncello (rilievo appenninico) occupano circa la metà della parte meridionale di tutta la zona, preservata da provvedimenti statali per la sua eccellenza naturale e formata prevalentemente da foresta di ceduo invecchiato. Molto emozionante in quest’area è la cima del Sasso Simone, caratterizzata da pareti a strapiombo e da affascinanti lande calanchive. Sulle sommità di entrambi i rilievi, inoltre, è stata rilevata la presenza dell'uomo già nell’era preistorica. Di grande fascino, i ruderi dell'abbazia benedettina di Sant'Angelo che sorgeva sulla piana di Sasso Simone: vista la sua altitudine di oltre 1.200 metri, è considerata tra le più alte strutture religiose d’Europa realizzate in quota. Oltre ai resti dell’abbazia è possibile anche ammirare ciò che rimane della cosiddetta Città del Sasso, l’insediamento civile e militare fatto costruire per volontà della casata dei Medici di Firenze.
L’altra grande ala del parco è rappresentata dal Monte Carpegna, alto poco più di 1.400 metri; a nord si trovano prati prevalentemente utilizzati per il pascolo insieme a una distesa fitta di faggi di età e dimensioni davvero ragguardevoli. A sud del monte, invece, sono le conifere esotiche a farla da padrone ed è proprio qui che, in un’area di poco più di 400 ettari, sorge la foresta demaniale. Dal pino silvestre all’abete bianco, rosso e greco, passando per il cedro dell'Atlante e il larice, gli amanti della natura avranno l’opportunità di vivere un’esperienza ricca di contenuti ed emozioni.
Da non lasciarsi poi scappare l’opportunità di visitare un parco nel parco, ovvero quello faunistico, situato nella località di Pian dei Prati. Si estende in un’area limitata di quasi 6 ettari, piccola ma di estremo fascino. Il percorso all'interno prevede tre step fondamentali: si parte con la fase di conoscenza dei cosiddetti animali domestici da bassa corte, come capre, pecore e muli — quelli che un tempo fornivano alle famiglie contadine latte, carne e forza lavoro, in pratica le risorse primarie per vivere. Successivamente si passa all’osservazione di animali selvatici tenuti in libertà: grandi e piccini potranno ammirare i caprioli, ma anche rane e tritoni che hanno trovato dimora nei luoghi paludosi dell’area. Il viaggio ambientale si conclude quindi con l’esplorazione esterna del Parco dove, talvolta, è possibile scovare i tipici cinghiali della zona alla ricerca di cibo, o intenti a bramare una pozza di fango per la loro “pulizia”.
Il nostro percorso nel cuore della natura più incontaminata non può concludersi senza una visita al Giardino botanico di San Silvestro, un luogo davvero caratteristico situato a Ponte Cappuccini, nel comune di Pietrarubbia. Qui è ospitato un patrimonio vegetale autoctono ricchissimo di piante arboree e arbustive. Tra l'altro, vi sono anche interessanti pannelli didattici che forniscono delucidazioni sulle principali piante presenti, rendendo divertente riconoscere — e quindi apprezzare — tutte le diverse specie naturali all’interno dell’area botanica. Sono numerose, infatti, le varietà presenti nel giardino: dal corniolo al biancospino, passando per il ginepro, l’affascinante rosa selvatica e il profumatissimo sambuco, lo spino cervino e molte altre ancora.
Se amate fare trekking, allora siete nel posto giusto. Durante escursioni e passeggiate si possono apprezzare panorami da lasciare senza fiato, come, ad esempio, sul ciglio della spianata del Sasso Simone, da dove è possibile ammirare un bosco di cerri quasi secolari. L’interruzione delle pratiche di taglio degli arbusti in questa area, infatti, ha permesso di far invecchiare le piante che ora stanno superando abbondantemente i 50 anni di età. Vi sono poi anche esempi di carpino bianco, acero campestre e faggio che costeggiano i sentieri e completano il quadro naturale.
Per conoscere le varie attività organizzate all'interno del Parco Sasso Simone e Simoncello vi rimandiamo al sito ufficiale dell’ente.