Tra il profumo del mare Adriatico e le note musicali di Gioachino Rossini, la città di Pesaro custodisce una delle ricette più curiose e identitarie delle Marche: la Pizza Rossini. Questo piatto, nato come semplice spuntino negli anni ’60, è oggi un vero simbolo gastronomico locale. A prima vista sorprende — una base rossa con pomodoro, mozzarella, uovo sodo e maionese — ma al primo morso rivela un equilibrio perfetto di sapori. È una creazione che unisce dolcezza, acidità e cremosità, trasformando un gesto quotidiano, come mangiare una pizza, in un’esperienza autenticamente pesarese. Visitare Pesaro significa non solo scoprire i suoi teatri e il lungomare, ma anche sedersi in un bar e ordinare “una Rossini”, proprio come fanno i locali.
La Pizza Rossini non è solo un piatto: è una vera e propria icona culturale. È diffusa in ogni bar, pizzeria al taglio e pasticceria della città, tanto che per i pesaresi è la pizza per eccellenza. La sua base è quella di una margherita classica: impasto soffice, salsa di pomodoro e mozzarella fusa. Ma il tocco che la rende unica arriva dopo la cottura, quando la pizza viene decorata con fettine di uova sode e maionese cremosa spremuta a spirale o a rete.
L’apparente contrasto tra caldo e freddo, tra la croccantezza dorata della base e la morbidezza dell’uovo, crea un equilibrio di sapori sorprendente: il pomodoro dona acidità, la mozzarella offre morbidezza, l’uovo regala struttura e la maionese chiude con una nota fresca e leggermente agrumata.
Nata nella pasticceria Montesi di Pesaro, l’idea fu di Aldo Montesi, che cercava uno snack salato alternativo ai tramezzini. Il successo fu immediato: pratica, economica e gustosa, la Rossini si diffuse rapidamente in tutta la città. Il nome è un omaggio al celebre compositore pesarese, simbolo di eleganza e genialità, e oggi la pizza rappresenta un perfetto incontro tra arte, musica e gusto popolare.
A Pesaro non è raro trovare versioni “creative” come la Rossiccia (con salsiccia), la Sfogliata (in pasta sfoglia) o le mini Rossini servite a colazione. In ogni caso, il cuore della ricetta resta invariato: pomodoro, uovo sodo e maionese.
Chi visita Pesaro non può andarsene senza aver provato la Rossini originale. Il punto di riferimento per molti è Polo Pasta & Pizza, affacciato sul lungomare vicino alla sfera di Arnaldo Pomodoro: un locale che unisce impasto a lunga lievitazione e materie prime locali di alta qualità. Ma la vera magia è che la Rossini si trova ovunque, dai bar mattutini alle pizzerie serali.
Per un’esperienza autentica:
Negli ultimi anni la Rossini è diventata protagonista anche di eventi e competizioni locali. Dal 2018, si tiene il Festival della Pizza Rossini, durante il quale i pizzaioli della città si sfidano in interpretazioni sempre più creative. L’edizione 2025 è in attesa di calendario ufficiale.
Assaggiare una Rossini sul posto significa entrare nel cuore della vita quotidiana pesarese: è un gesto semplice che racconta una comunità intera.
Riprodurre la Pizza Rossini a casa è possibile e regala una soddisfazione unica. Ti serviranno pochi ingredienti ma la sequenza dei passaggi è fondamentale.
Ingredienti per due teglie medie:
Procedimento:
Per chi ama i dettagli gourmet, puoi usare una maionese fatta in casa con uova fresche e succo di limone, oppure variare con una versione più leggera a base di yogurt.
Prepararla nella propria cucina è un modo per rivivere l’atmosfera di Pesaro, città in cui musica, mare e gusto convivono in armonia.
Perché la Pizza Rossini è un simbolo della cultura marchigiana
La Pizza Rossini non è solo una ricetta, ma un manifesto identitario della città. È nata in modo spontaneo, senza studi di marketing, ma è diventata nel tempo un emblema del carattere creativo e ironico dei marchigiani. La sua fama ha superato i confini locali grazie ai social, dove la spirale di maionese è diventata una vera icona pop.
Oggi rappresenta la capacità delle Marche di unire tradizione e innovazione, alta cultura e semplicità quotidiana. Pesaro, che nel 2024 è stata Capitale Italiana della Cultura, ha portato la Rossini anche nei suoi eventi gastronomici e musicali, ribadendo come il cibo possa raccontare un territorio meglio di qualsiasi guida.
Mangiare una Rossini significa entrare in sintonia con la città: un piccolo rito collettivo fatto di gusto, memoria e appartenenza. È una delle esperienze da non perdere per chi vuole conoscere davvero l’anima delle Marche, tra mare, arte e sapori che lasciano il segno.