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I 5 posti da vedere di Urbino

I 5 posti da vedere di Urbino

Urbino: la città ideale e degli artisti

Urbino, città del Rinascimento, con il suo centro storico perfettamente conservato, è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'Umanità. Il suo splendore ha origini nel '400 ed è legato alla reggenza del duca Federico da Montefeltro, uno straordinario mecenate che radunò nel suo ducato i migliori artisti e i più celebri intellettuali dell'epoca, rendendo così la cittadina un vivace e attivo centro della cultura rinascimentale. Questa zona, di forma romboidale allungata, ha un'estensione di circa un chilometro quadrato ed è circondata da mura bastionate al cui interno si snodano stradine, vicoli, saliscendi, sottopassi e scalinate: passeggiando oggi tra queste strade, si può ammirare quel patrimonio architettonico per cui Urbino si è meritata l'appellativo di "città ideale", come ben rappresenta l'omonimo dipinto del XV secolo, di autore incerto, ora conservato nella Galleria Nazionale delle Marche. Sono dunque davvero tante le cose da vedere in città, ma ecco i 5 posti imperdibili di Urbino, nel caso vi troviate per qualche giorno in vacanza nelle Marche e abbiate intenzione di fare una piacevole gita fuori porta. Il Palazzo Ducale è sicuramente una tappa obbligata: cittadella fortificata, eretta per volere del duca Federico da Montefeltro con lo scopo di rappresentare ed elogiare la sua persona e la sua funzione politica.Alla sfarzosa costruzione parteciparono molti architetti, tra cui Maso di Bartolomeo, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini. Oggi il Palazzo Ducale, che ospita anche diversi eventi musicali e artistici, è sede della Galleria Nazionale delle Marche: in circa ottanta sale sono custoditi dipinti dal 1300 al 1600, oltre che una nutrita collezione di sculture, mobili, arazzi, ceramiche e disegni. Nell'Appartamento del Duca sono esposti i due capolavori di Piero della Francesca, vale a dire la Madonna di Senigallia e La Flagellazione di Cristo mentre nelle altre stanze si possono ammirare la già citata Città Ideale, la Profanazione dell'Ostia di Paolo Uccello, il Ritratto di Gentildonna (la Muta) di Raffaello, la Resurrezione e l'Ultima Cena di Tiziano e la Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand. Vi sono inoltre dipinti di Gentileschi, di Barocci e di Guerrieri. Da non perdere lo Studiolo del Duca, con il soffitto a cassettoni dorati, le pareti ricoperte da tarsie lignee e, nella parte superiore, decorate con i ritratti di uomini illustri del passato, poeti, sapienti e filosofi. Nella zona sottostante al Palazzo, chiamata Mercatale, si possono visitare le ex stalle e l'adiacente rampa elicoidale che si trova all'interno di un grande torrione di forma circolare: questa rampa, denominata anche scala a lumaca, fu costruita dall'architetto senese Francesco di Giorgio Martini come struttura difensiva e per consentire al duca di arrivare alle stalle direttamente dal palazzo. Percorrendo questa scalinata, da cui si gode di uno straordinario panorama sulla città, si arriva direttamente al centro storico. Chi si trova a Urbino non può mancare una visita alla casa di Raffaello, un edificio rinascimentale che si trova nel quartiere artigiano, dove il pittore nacque nel 1483. Qui si può visitare, al piano terra, la bottega, oggi sede di mostre temporanee, del padre Giovanni Santi, che era ai tempi un artista di corte del duca Federico da Montefeltro. Al primo piano si trovano la Sala Grande, arredata con un camino del '500 e un soffitto ligneo a cassettoni e ospitante alcune opere di Giovanni Santi e copie di dipinti di Raffaello, la Camera da letto di Raffaello, dove campeggia un affresco che raffigura la Madonna con Bambino, e una piccola stanza dove si può ammirare una collezione di maioliche di epoca rinascimentale. Da vedere anche la cucina e il cortile con il lavabo e il pozzo che si utilizzavano per macinare i colori.  

Gli edifici religiosi

La chiesa più importante di Urbino, il Duomo, merita, quasi ovviamente, una visita: edificato nel 1021 e sostituito da una nuova costruzione nel '400, fu infine ricostruito in stile neoclassico dopo il terremoto del 1789. La facciata, realizzata da Camillo Morigia è decorata sul frontone da cinque statue che raffigurano le Virtù Teologali, mentre ai lati vi sono due sculture che rappresentano Sant'Agostino e San Giovanni Crisostomo. Si accede alla chiesa tramite una gradinata ornata con le statue di San Crescentino e di Beato Mainardo. All'interno l'edificio presenta una pianta a croce latina in stile neoclassico e vi sono conservati, tra le altre opere, i dipinti di Federico Barocci, l'Ultima cena, la Santa Cecilia e il Martirio di San Sebastiano. La, pala dell'altare maggiore è invece opera di Cristoforo Unterperger. Sotto la cattedrale si trovano le Grotte del Duomo, con quattro cappelle, una scultura che rappresenta la pietà scolpita da Giovanni Bandini e un corridoio, chiamato, il "giro del perdono" che, secondo la tradizione, i cittadini di Urbino percorrevano in preghiera durante il lunedì di Pasqua per chiedere la remissione dai loro peccati. Durante la Seconda Guerra Mondiale, in queste grotte furono nascoste le opere del Tesoro della Basilica di San Marco di Venezia per proteggerle dai bombardamenti e dalle incursioni dei nemici. Urbino è ricca di oratori, ambienti religiosi che si consiglia assolutamente di visitare, a cominciare dall'Oratorio di San Giovanni Battista: sede dell’omonima Confraternita, la struttura, nata come ospedale, fu edificata a meta del XIV secolo. La chiesa presenta una facciata gotica degli inizi del '900, opera di Diomede Catalucci, e, al suo interno, con soffitto ligneo, ospita gli splendidi affreschi realizzati nel 1400 dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino dove vi sono illustrate le scene della Vita di San Giovanni Battista, la Crocifissione e la Madonna dell'Umiltà. Queste straordinarie opere sono anche caratterizzate dall'utilizzo di applicazioni e di intarsi in materiali pregiati tra cui la madreperla. Proseguendo il tour si arriva all'Oratorio di San Giuseppe, con la chiesa riccamente affrescata dal pittore Carlo Roncalli, autore anche di quattro dipinti raffiguranti la vita di San Giuseppe. Sopra l'altare si trova una grande edicola di marmo con due colonne in porfido rosso, provenienti dal Pantheon, e una statua marmorea di Giuseppe Lironi raffigurante il santo. L'oratorio custodisce anche un presepe realizzato dall'artista Federico Brandani tra il 1545 e il 1550, un imponente gruppo scultoreo a dimensioni naturali in tufo e pietra pomice: la particolarità di quest'opera sta anche nel fatto che tutta la cappella in cui è ospitata è rivestita di tufo, proprio allo scopo di ricreare l'ambiente di una grotta.

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