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La Riviera delle Palme si trova a San Benedetto del Tronto

La Riviera delle Palme si trova a San Benedetto del Tronto

Il meglio del Medio Adriatico: San Benedetto del Tronto e la sua Riviera delle Palme

La Riviera delle Palme rappresenta tutta la costa meridionale delle Marche. Le palme, infatti. Sono divenute la principale caratteristica vegetativa della costa. Le città di Cupra Marittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto sono i capoluoghi della Riviera delle Palme. Anche se la denominazione Riviera delle Palme è giunta grazie a San Benedetto del Tronto. Fu questa città a dare inizio alla piantumazione di circa 8000 palme, dislocate per tutta l’estensione del lungomare che oggi è pari a sei chilometri: dalla rotonda Giorgini fino a Porto D’Ascoli. Questo percorso può essere percorso in sella a una bici. San Benedetto del Tronto è la meta più attrattiva delle città Picene grazie alle sue spiagge e agli eventi culturali. Ogni estate, infatti, è meta di molti amanti del mare. Anche l’enogastronomia non è da meno. San Benedetto del Tronto è, infatti, uno dei porti pescherecci più importanti d’Italia. Il porto ospita una cospicua flotta di pescherecci ed è il secondo porto per importanza delle Marche, dopo Ancona, e il primo come porto peschereccio. Se vi trovare in queste zone vi consigliamo di raggiungere la banchina del porto peschereccio intorno le 10 di sera per mirare la partenza delle navi da pesca. È un’esperienza molto affascinante. Anche i giovani si possono divertire in riviera. Sono molti i locali a vocazione musicale e che offrono intrattenimento notturno. «…Dalle colline dorate si scorge la spiaggia di San Benedetto del Tronto cittadina di pescatori… stupende barche da pesca che solcano il mare Adriatico, barche con le vele dipinte con soggetti religiosi o con antichi emblemi, esse vanno cullate dalle onde di un mare sempre vivo sempre nuovo e sembra che il murmure delle acque costituisca una lene musica…» (Franz Liszt).

Cosa visitare a San Benedetto del Tronto

«Lavorare lavorare lavorare. Preferisco il rumore del mare». Lo vedrete scritto a caratteri cubitali – letteralmente – all’inizio del lungomare nord di San Benedetto del Tronto. Si tratta di un monumento realizzato dall’artista Ugo Nespolo. Lo scultore, volle rendere omaggio alla nota citazione di Dino Campana con un monumento di acciaio colorato, alto sette metri, che si affaccia sul mar Adriatico. Sono due i cuori pulsanti del centro di San Benedetto. C’è il “suddentrino”: l’agglomerato di abitazioni più antico che si trova nella parte alta del paese. L’altro centro, quello di recente costruzione, si trova nella parte bassa. Negozi, locali, ristoranti tipici e molto altro ancora. Cosa visitare: Monumento al pescatore: statua collocata nel punto in cui il lungomare si innesta con il molo sud del bacino portuale e riproduce la tenuta dei pescatori durante le tempeste. Monumento al gabbiano Jonathan: realizzato dall'artista Mario Lupo nel 1986, il monumento a il gabbiano Jonathan Livingston, protagonista del libro di Richard Bach, sorge lungo la passeggiata del Molo sud. Lo storico viale Secondo Moretti, costruito agli inizi degli anni trenta del secolo scorso dall'ingegner Luigi Onorati nell'ambito del progetto che portò alla realizzazione del lungomare. Oggi è zona pedonale e sede di locali storici della città e di numerose attività commerciali. Da alcuni anni è arricchito da una collezione di opere di arte moderna, in particolare sculture, di artisti del calibro di Ugo Nespolo, Enrico Baj, Mark Kostabi, Salvo, Paolo Consorti, Marco Lodola, Paolo Annibali. La Palazzina Azzurra: il complesso della Palazzina Azzurra fu inaugurato il 1º settembre 1934. In stile prettamente razionalistico, tipico dell'epoca fascista, fu costruita a fianco dei due campi da tennis e del Circolo Forestieri. Luogo della movida del tempo, oggi è teatro di mostre d’arte e incontri culturali. Cattedrale di Santa Maria della Marina: eretta dal Comune nel 1615, in onore della Madonna della Spiaggia, è stata la prima costruzione posta fuori le mura del borgo antico (parte alta del paese). La chiesa sorgeva nell'attuale Piazza Cesare Battisti, un tempo chiamata Piazza del Mercato, sulla direttrice che collegava il borgo vecchio e il mare, quando agli inizi dell'Ottocento la chiesa, ormai cadente, venne sconsacrata ed adibita a magazzino. La chiesa, riaperta al culto dal Governo Pontificio dopo il 1816, venne seriamente danneggiata dall'alluvione del Torrente Albula del 6 luglio 1898 e quindi abbattuta nel maggio del 1899, per ampliare la piazza del Municipio. Essa fu uno stimolo per la popolazione a scendere in marina. Infatti, nel giro di pochi anni, cominciarono a sorgere dei magazzini rudimentali e casupole in cui i pescatori depositavano gli attrezzi da pesca. La prima pietra della ricostruzione della chiesa nuova, da erigere in Piazza Nardone (già Piazza Roma già Piazza del Teatro perché vi si affacciava il Teatro Concordia, sul lato opposto della chiesa), fu posta il 16 maggio 1847 dal Vescovo Carlo Gentil. Dopo una pausa di dieci anni, divenuto vescovo della diocesi l'abate Giacinto Nicolai, i lavori furono ripresi. Veri animatori della costruzione furono Don Francesco Sciocchetti e Padre Gioacchino Pizzi dei Chierici Regolari che, nel 1821 acquistò l'area per costruirla. Don Sciocchetti diede il via ai lavori che furono affidati all'architetto Giuseppe Rossi ed approvati dall'architetto Giuseppe Sacconi. Monsignor Luigi Boschi vescovo diocesano consacrò la chiesa il 4 aprile 1908.

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