Nel cuore delle Marche, tra le province di Fermo e Macerata, si estende la Shoes Valley, un distretto calzaturiero che rappresenta una delle eccellenze più autentiche del Made in Italy. Qui, tra colline armoniose e borghi medievali, ogni dettaglio racconta una lunga storia di artigianalità, passione per la pelle e cura del design. Dalle antiche botteghe alle aziende di fama internazionale come Tod’s, Hogan e NeroGiardini, la valle conserva un’anima autentica, fatta di mani sapienti e di una cultura del lavoro che si tramanda da secoli.
Visitare la Shoes Valley significa compiere un viaggio sensoriale e culturale: scoprire laboratori artigiani, musei dedicati alla calzatura, atelier su misura e outlet aziendali immersi nel paesaggio marchigiano. È un’esperienza che unisce turismo, moda e cultura, capace di raccontare come la tradizione manifatturiera possa evolversi senza perdere la propria identità.
La storia della Shoes Valley marchigiana affonda le radici nel Quattrocento, quando nei piccoli centri di Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro e Monte Urano si sviluppò un’artigianalità raffinata, legata alla lavorazione della pelle. Le famiglie di calzolai realizzavano le celebri “chiochiere”, pantofole leggere e comode, già apprezzate nelle corti del centro Italia. Col passare dei secoli, queste botteghe si consolidarono fino a formare una rete di laboratori familiari dove ogni fase della produzione — dal taglio del pellame alla rifinitura della suola — veniva svolta con cura meticolosa.
Con l’Ottocento, e in particolare dopo l’introduzione delle prime macchine da cucire a pedale, la produzione cambiò dimensione: nacquero le prime piccole imprese organizzate, capaci di soddisfare un mercato più ampio. La filiera calzaturiera iniziò a strutturarsi in modo sistematico, creando un modello economico e sociale che avrebbe segnato il destino del territorio.
Nel Novecento la Shoes Valley divenne sinonimo di eleganza italiana. Dopo la Seconda guerra mondiale, le aziende marchigiane investirono in innovazione tecnica e design, aprendo alla collaborazione con stilisti e modellisti. Marchi come Loriblu, Fratelli Rossetti, Tod’s e Hogan fecero conoscere nel mondo la qualità “Made in Marche”.
Oggi la Shoes Valley è riconosciuta come uno dei più importanti distretti industriali europei, dove convivono artigianato, innovazione e sostenibilità. Secondo Forbes Italia, circa una scarpa italiana su tre nasce nelle Marche, con la provincia di Fermo come epicentro della produzione.
La forza del distretto risiede nella filiera cortissima: la maggior parte delle lavorazioni avviene nel raggio di pochi chilometri, garantendo controllo qualità e riduzione degli sprechi. La collaborazione tra imprese, designer e scuole di formazione mantiene vivo un sapere secolare, capace di adattarsi alle sfide del mercato globale senza rinunciare alla propria autenticità.
La Shoes Valley non è solo un luogo di produzione, ma anche una destinazione perfetta per chi cerca un’esperienza culturale e turistica autentica. Un viaggio nel distretto può iniziare da Sant’Elpidio a Mare, dove si trova il Museo della Calzatura “Cav. Vincenzo Andolfi”, che conserva oltre 3 000 modelli storici, strumenti di lavoro e prototipi di grandi marchi.
A pochi chilometri si estende la zona industriale di Brancadoro, sede del Gruppo Tod’s, dove è possibile visitare gli outlet aziendali di Tod’s, Hogan e Fay, esempi di come l’eccellenza manifatturiera si integri nel paesaggio rurale.
Proseguendo verso la costa, Porto Sant’Elpidio unisce tradizione e mare. Qui, ogni ottobre, si celebra la Fiera di San Crispino, patrono dei calzolai: una manifestazione che trasforma la città in un laboratorio a cielo aperto, con mostre, eventi e dimostrazioni dal vivo.
Montegranaro, capitale delle scarpe da uomo, offre atelier dove il gesto artigiano sopravvive intatto: cuciture manuali, tomaie tirate a mano e rifiniture impeccabili. Invece Monte Urano e Monte San Giusto sono il cuore della produzione per bambini e linee comfort, con numerosi spacci aziendali aperti al pubblico.
L’esperienza può completarsi con un percorso nelle colline del Fermano, tra degustazioni di vino e tappe nei borghi storici. Visitare la Shoes Valley significa vivere un turismo esperienziale fatto di incontri, scoperte e qualità: un viaggio che unisce cultura produttiva e bellezza paesaggistica.
Scegliere di visitare la Shoes Valley significa entrare nel cuore pulsante dell’artigianato italiano. Qui la manualità antica incontra l’innovazione tecnologica, creando un equilibrio raro tra tradizione e futuro. Le aziende del distretto non producono solo scarpe, ma raccontano storie di persone, famiglie e comunità che hanno trasformato il lavoro in cultura.
Le imprese locali hanno saputo affrontare la globalizzazione puntando su sostenibilità, qualità certificata e formazione delle nuove generazioni. Scuole specializzate come l’Istituto Calzaturiero di Montegranaro offrono corsi per modellisti, designer e tecnici della produzione, assicurando continuità a un mestiere che rischiava di scomparire.
La Shoes Valley è anche un esempio virtuoso di economia circolare: la filiera corta riduce trasporti e scarti, mentre molti brand adottano pellami certificati e processi eco-compatibili.
Ma la sua forza più grande resta l’identità territoriale. Ogni scarpa prodotta qui racchiude secoli di esperienza, passione e legame con la terra. È un oggetto che unisce estetica e funzionalità, stile e sostanza. Chi acquista una scarpa marchigiana non compra solo un prodotto di lusso: porta con sé un frammento di cultura italiana.
Che tu sia un amante del design, un turista curioso o un viaggiatore slow, la Shoes Valley offre un’esperienza unica: vivere la bellezza che nasce dal lavoro delle mani. Un viaggio nelle Marche diverso, autentico e pieno di significato, dove ogni passo racconta una storia.