Nel cuore delle Marche, la valle del fiume Metauro racconta una delle pagine più avvincenti della storia romana: la Battaglia del Metauro (207 a.C.), lo scontro in cui Roma fermò l’avanzata cartaginese di Asdrubale Barca, fratello di Annibale. Oggi questo luogo leggendario è un itinerario di turismo lento che unisce colli panoramici, borghi fortificati e paesaggi fluviali mozzafiato. Dal mare di Fano alle colline di Colli al Metauro e Fossombrone, la valle custodisce vigneti di Bianchello del Metauro DOC, forre scolpite dall’acqua e resti archeologici romani. È una meta perfetta per chi ama camminare nella storia, scoprendo come un antico campo di battaglia sia diventato oggi un percorso culturale e naturalistico tra i più suggestivi della regione.
La Battaglia del Metauro fu una delle più importanti della seconda guerra punica, combattuta il 22 giugno del 207 a.C. tra gli eserciti della Repubblica Romana e di Cartagine. I consoli Marco Livio Salinatore e Gaio Claudio Nerone intercettarono l’armata di Asdrubale Barca, che tentava di ricongiungersi con Annibale nel Sud Italia. La vittoria romana cambiò l’esito del conflitto e segnò la fine del sogno cartaginese in Italia.
Il luogo esatto dello scontro rimane un mistero affascinante. Le fonti antiche – da Tito Livio ad Appiano – descrivono un terreno di ampie anse fluviali e colline dolci, probabilmente nella bassa valle del Metauro, tra gli attuali comuni di Montemaggiore al Metauro, Serrungarina e Calcinelli, oggi uniti nel Comune di Colli al Metauro. Studi moderni, come riportato su lavalledelmetauro.it, confermano questa ipotesi: qui la geografia del fiume corrisponde perfettamente ai racconti delle marce notturne e degli agguati.
L’archeologia, però, non ha ancora fornito prove definitive. Scavi condotti nel Novecento nei pressi di Fermignano e Fossombrone hanno restituito materiali romani, ma nessun reperto certo legato alla battaglia. Il fascino del Metauro sta proprio in questa indeterminatezza storica: un paesaggio reale che invita a immaginare le manovre militari, a leggere la topografia con occhi antichi. Visitare la valle oggi significa esplorare un museo all’aperto della memoria romana, dove la storia si intreccia alla vita quotidiana dei borghi marchigiani.
Percorrendo la valle del Metauro da Fano verso l’interno, si attraversano borghi pittoreschi dove il passato romano è ancora leggibile. Colli al Metauro, nato nel 2017 dalla fusione di Montemaggiore, Saltara e Serrungarina, domina la riva destra del fiume. Dalla rocca di Montemaggiore al Metauro si ammira il panorama dei meandri fluviali dove, secondo gli studiosi, si combatté lo scontro decisivo.
Poco più a valle, la frazione di Saltara ospita il Museo del Balì, un moderno science center con planetario e osservatorio astronomico: una sosta ideale per famiglie e viaggiatori curiosi, che collega la scienza moderna al sapere antico.
Proseguendo lungo la Via Flaminia, si arriva a Fossombrone, città romana nota come Forum Sempronii, oggi visitabile grazie al Parco Archeologico di Forum Sempronii. Qui si conservano tratti di strada consolare, terme, domus con mosaici e un tracciato urbano romano straordinariamente integro. È uno dei siti più importanti delle Marche per comprendere come viveva una comunità romana tra il II secolo a.C. e il II secolo d.C.
La tappa successiva è la forra di San Lazzaro con le Marmitte dei Giganti, un canyon calcareo dove il fiume si restringe in pozze naturali profonde fino a 18 metri. Il sito, unisce geologia e avventura, offrendo trekking panoramici e scenari fotografici spettacolari.
Questo insieme di natura, archeologia e divulgazione scientifica fa della valle un laboratorio di turismo culturale sostenibile, dove ogni borgo aggiunge un tassello al mosaico della memoria marchigiana.
Un viaggio nella valle del Metauro è ideale per un weekend tra storia, natura ed enogastronomia.
L’itinerario inizia a Fano, antica colonia romana sul mare Adriatico. Qui il fiume conclude il suo corso di circa 120 km, dopo essere disceso dagli Appennini dell’Alpe della Luna.
Da Fano, segui la strada provinciale verso Colli al Metauro, costeggiando vigne e campi di grano. Fermati in una cantina del Consorzio Bianchello del Metauro DOC per degustare il vino simbolo della valle, fresco e profumato. Secondo la tradizione locale, furono proprio i Romani a brindare con il “bianchello” prima della battaglia, un dettaglio che intreccia mito e gusto.
Nel pomeriggio, esplora Fossombrone e il suo centro storico rinascimentale: Corte Alta, Corte Bassa e Palazzo Ducale raccontano secoli di storia, mentre il Museo Archeologico raccoglie reperti provenienti da Forum Sempronii.
Chi ama l’outdoor può percorrere il sentiero fluviale da Calcinelli a Tavernelle, circa 5,5 km di cammino nel bosco ripariale, praticabile d’estate. In parallelo, è in corso il progetto della Ciclovia del Metauro, che collegherà Fano a Urbino riutilizzando parte della vecchia ferrovia dismessa. L’iniziativa, promossa dalla Regione Marche, punta a creare un asse cicloturistico di oltre 40 km, valorizzando mobilità dolce e turismo sostenibile.
Chiude la giornata la forra di San Lazzaro: al tramonto, l’acqua color smeraldo riflette le pareti calcaree, offrendo un ultimo sguardo poetico sulla valle dove la storia e la natura convivono da più di duemila anni.