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Tolentino 1815: la Battaglia della Rancia nelle Marche

Tolentino e la Battaglia della Rancia: dove la storia incontra il paesaggio

Nel cuore delle Marche, tra le dolci colline del Chienti e i profili lontani dei Monti Sibillini, sorge Tolentino, una cittadina che custodisce una pagina cruciale della storia italiana. È qui che, il 2 e 3 maggio 1815, si combatté la Battaglia della Rancia, ricordata come il “Waterloo d’Italia”. Le truppe del re di Napoli Gioacchino Murat si scontrarono con l’esercito austriaco del generale Federico Bianchi, determinando il destino politico del Regno di Napoli e l’avvio del Risorgimento.  
Oggi, i campi e il Castello della Rancia, perfettamente conservato, raccontano con sentieri, pannelli e visite guidate quell’evento epico. Passeggiare qui significa camminare nella storia: fra torri, bastioni e colline, il tempo sembra sospeso tra passato e presente. Tolentino è una meta ideale per chi ama il turismo culturale, la memoria storica e il paesaggio marchigiano, ma anche per famiglie e curiosi che desiderano vivere la storia in modo esperienziale. 

La Battaglia della Rancia: il “Waterloo d’Italia” e l’inizio del Risorgimento

La Battaglia della Rancia si combatté nei dintorni di Tolentino, lungo la valle del fiume Chienti, in una zona strategica che collegava la costa adriatica all’entroterra appenninico. Era il 2 maggio 1815 quando, all’alba, l’artiglieria napoletana di Murat aprì il fuoco contro le linee austriache di Bianchi. In poche ore la campagna marchigiana si trasformò in un campo di battaglia: le colonne di fanteria, i cavalleggeri, i cannoni da 12 libbre scandivano il ritmo di uno scontro destinato a cambiare la storia.   
Murat disponeva di circa 15.000 uomini e 3.800 cavalli, mentre gli austriaci contavano 12.000 soldati e 1.500 cavalli. Il Castello della Rancia, un’antica grancia monastica trasformata in roccaforte, divenne il fulcro della battaglia: conquistato e perso più volte, le sue mura raccontano ancora oggi la violenza di quelle ore.  
Durante la notte tra il 2 e 3 maggio, la pioggia e il fango rallentarono ogni manovra. All’alba del 3, gli scontri ripresero feroci attorno al Casone di Cantagallo, casa colonica oggi restaurata e inserita nel percorso del Parco Storico. Murat cercò di aggirare il nemico, ma fu colto alle spalle dall’arrivo del generale Neipperg. La notizia di uno sbarco inglese nel sud Italia completò il panico: Murat ordinò la ritirata, abbandonando il campo e segnando la fine della sua avventura politica.  
Le perdite furono pesanti: oltre 4.000 napoletani tra morti, feriti e prigionieri, contro circa 800 austriaci.
Dopo due settimane, con il Trattato di Casalanza (20 maggio 1815), i Borbone tornarono sul trono di Napoli e Murat fu costretto alla fuga.  
Gli storici considerano Tolentino la prima battaglia per l’indipendenza italiana, poiché Murat, nel suo Proclama di Rimini, aveva invocato l’unione degli italiani contro la dominazione straniera. Questo ideale patriottico anticipa lo spirito del Risorgimento e rende Tolentino un luogo chiave per comprendere la nascita dell’Italia moderna. 

Il Castello della Rancia e il Parco Storico della Battaglia di Tolentino

Visitare oggi il Castello della Rancia significa entrare in una fortezza medievale perfettamente conservata, con mura merlate, torri angolari e un mastio alto circa 30 metri. Costruito come deposito agricolo dei monaci cistercensi dell’Abbazia di Fiastra, fu trasformato nel XIV secolo dai Da Varano in roccaforte militare. All’interno si possono ammirare una cisterna profonda, i porticati in laterizio, la cappella barocca e le stanze-prigione con anelli di ferro originali.   
Dalla sommità del mastio si apre un panorama straordinario sulla pianura e sulle colline marchigiane: è la stessa prospettiva che permise ai comandanti di osservare i movimenti delle truppe nel 1815. All’interno del castello si trova oggi il Museo della Battaglia e delle Armi, con un diorama in scala 5 × 2 metri, un centro di documentazione, pannelli plurilingue e ricostruzioni delle fasi della battaglia.  
Attorno al castello si estende il Parco Storico della Battaglia di Tolentino 1815, un vero museo a cielo aperto che collega i luoghi principali del conflitto attraverso percorsi segnalati, pannelli informativi e aree attrezzate. Tra le tappe imperdibili:

  • Il Casone, teatro degli scontri del 3 maggio;
  • Il Monumento-Ossario in contrada Rotondo, dove nel 1961 fu eretto un memoriale per i caduti;
  • Il Castello della Rancia, cuore del sistema difensivo.

Ogni fine aprile / inizio maggio, il parco ospita la rievocazione storica “Tolentino 1815”, con centinaia di figuranti in divisa napoleonica, cavalli, artiglieria a salve, accampamenti e visite guidate.
L’evento 2025 è in attesa del calendario ufficiale.  

Il complesso è raggiungibile lungo la SS77, facilmente visibile a pochi chilometri da Tolentino. È gestito dai Musei Civici e aperto tutto l’anno con orari variabili a seconda della stagione. Una visita che unisce storia, cultura e paesaggio, ideale per grandi e piccoli.

Itinerario turistico tra Tolentino, abbazie e colline napoleoniche

Un viaggio a Tolentino 1815 è anche un percorso tra spiritualità, arte e natura. Dopo la visita al castello e al parco storico, si può proseguire verso l’Abbazia di Fiastra, uno dei complessi monastici meglio conservati delle Marche, circondata da una riserva naturale ricca di boschi, campi e sentieri. Qui la grancia che ispirò il nome “Rancia” racconta la vita agricola dei monaci cistercensi e la loro influenza sul territorio.    
Il centro storico di Tolentino merita una sosta: il Santuario di San Nicola, il Museo dell’Umorismo nell’Arte e il Teatro Vaccaj sono esempi di come la città unisca fede, cultura e creatività. Passeggiando tra vicoli e piazze, si respira un’atmosfera autentica, lontana dal turismo di massa ma ricca di ospitalità marchigiana.  
Chi desidera vivere la rievocazione storica può soggiornare nei borghi rurali o negli agriturismi della valle del Chienti, approfittando dei percorsi enogastronomici dedicati ai piatti tradizionali, come i vincisgrassi o il vino cotto.   
Al tramonto, la via Lauretana regala scorci incantevoli tra colline e campi dorati. Dall’alto, si comprende la posizione strategica di Tolentino: tra Adriatico e Appennino, un crocevia di civiltà e di battaglie.  
Questo itinerario offre una sintesi perfetta tra turismo lento, valorizzazione del patrimonio storico e scoperta del paesaggio rurale. Visitare Tolentino non significa solo ricordare un evento del passato, ma vivere un’esperienza educativa e culturale che intreccia storia e territorio in modo autentico.

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