L’Ippovia, termine ufficialmente entrato a far parte della lingua italiana nel 1984, è definibile come un percorso turistico, generalmente sterrato, percorribile a cavallo, che si snoda in luoghi naturali, attraversando parchi, boschi, pianure colline e montagne. Tramite le due Ippovie (sentieri n. 118 e 119) presenti all’interno del Parco del Sasso Simone-Simoncello è possibile praticare il turismo a cavallo con escursioni che possono essere giornaliere oppure di un periodo più lungo.
Questa tipologia di turismo rappresenta un bel modo per conoscere luoghi di grande valore naturalistico e le relative specie botaniche e faunistiche.
In particolare, nel Parco del Sasso Simone-Somoncello, la specie botanica più diffusa è il cerro che, insieme ad aceri, carpini, faggi, frassini, bucaneve (Galanthus nivalis), aglio orsino (Allium ursinum), iris (Iris graminea), fiordaliso (Centaurea montana) e giglio martagone (Lilium martagon) dà qui vita alla Cerreta dei Sassi, il bosco di cerro più grande d’Europa. Questo ambiente rappresenta un luogo particolarmente ospitale per i rapaci che sorvolano la boscaglia a caccia di piccole prede come anfibi e rettili: non è raro imbattersi nel gheppio (Falco tinnunculus), nel falco pellegrino (Falco peregrinus), nell'albanella minore, nel gufo e nella poiana (Buteo buteo). Più difficile l’avvistamento degli ungulati selvatici come il capriolo e il cinghiale (Sus scrofa), la cui presenza è tuttavia testimoniata, in alcuni tratti, dal deterioramento della vegetazione dovuto al “grufolamento”. Se sapete già cavalcare, potete aggregarvi ai trekking organizzati in loco dal Circolo Ippico Montefeltro, se, al contrario vi approcciate per la prima volta a questa attività, apprenderete qui, in poco tempo, il semplice stile western con sella comoda e staffatura lunga, che vi permetterà di affrontare le prime escursioni. Oltre a cavalcare, si apprenderanno tutte le attività che precedono il trekking in sé come l’accudire il cavallo, il sellarlo e il mettergli i finimenti.
Al Parco del Sasso Simone-Simoncello si aggiungono i Parchi Nazionali del Gran Sasso e Monti della Laga e dei Monti Sibillini che offrono percorsi a cavallo alla scoperta dei “tesori nascosti”e degli aspetti naturalistici più affascinanti e suggestivi del territorio. Le Guide Ufficiali dei Parchi, formate con appositi corsi di guida equestre, organizzano escursioni a cavallo o sui muli su richiesta di gruppi o scuole.
Anche i Parchi Regionali del Conero con un reticolo di 18 sentieri, e della Gola della Rossa e di Frasassi sono visitabili a cavallo attraversando tutti gli ambienti presenti all'interno delle Area protette.
Infine la Riserva statale Abbadia di Fiastra il cui vasto ed affascinante territorio ben si presta a questo tipo di attività, ha recentemente riorganizzato i percorsi prevedendo spazi riservati a chi ama andare a cavallo. All'interno della Riserva si trova, infatti, un maneggio che offre la possibilità anche ai più piccoli di fare delle semplici passeggiate a cavallo seguiti da un esperto.
Le iniziative sopra elencate, tuttavia, sono gestite da ogni singolo ente parco, per questo motivo, al fine di dare continuità ai vari percorsi ippici, si segnala un’iniziativa regionale volta a progettare e realizzare un’ippovia unica attraverso un itinerario che percorra le Marche da nord a sud, ippovia che dovrebbe essere gestita e valorizzata dalle associazioni ambientaliste dei territori. Lungo il percorso sono previste stazioni di sosta attrezzate per uomini e cavalli in cui trovare assistenza, ristoro e possibilità di pernottamento.
Per quanto riguarda l’attrezzatura di cui è necessario dotarsi prima di intraprendere questi itinerari si segnala la necessità di: