Tra le colline dorate delle Marche, tra Pergola e la Vallesina, nasce un nettare unico: la visciolata marchigiana, o vino di visciole, una specialità dolce e profumata che racconta secoli di saperi contadini. Questo vino aromatizzato, dal colore rubino intenso e dall’aroma vellutato, nasce dall’unione tra vino rosso e visciole, piccole ciliegie selvatiche che maturano a inizio estate. La visciolata è molto più di un prodotto tipico: è un frammento d’identità, un racconto liquido di cultura e paesaggio, celebrato ogni anno tra feste, degustazioni e itinerari enogastronomici.
Nelle province di Pesaro e Urbino e Ancona, la tradizione è custodita da cantine, agriturismi e Pro Loco che tramandano antiche ricette. Le versioni più note sono il Visner di Pergola, riconosciuto come P.A.T. – Prodotto Agroalimentare Tradizionale, e il Vi’ de Visciola della Vallesina, un vino di rara intensità, ideale con dolci e formaggi erborinati. Chi viaggia nelle Marche nel 2025 può scoprire questo tesoro nelle botteghe locali o nei tanti eventi autunnali dedicati al vino e ai sapori d’autore.
La visciolata affonda le radici nel Medioevo, quando nelle corti marchigiane si sperimentavano infusi e aromatizzazioni di vino con frutti locali. Nata per conservare le visciole selvatiche (Prunus cerasus var. austera), questa pratica si è evoluta in un’arte di equilibrio tra zucchero, frutto e vino. Le prime testimonianze scritte compaiono tra il XVIII e XIX secolo, quando le famiglie rurali producevano un vino dolce “per signori”, destinato alle occasioni speciali.
Oggi, il vino di visciole è inserito nell’elenco ufficiale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Marche con le denominazioni “Visner di Pergola” e “Vino di visciole”. Nonostante la somiglianza, le due versioni si distinguono: il Visner nasce dalla rifermentazione del vino con le visciole e lo zucchero, mentre nel Vino di visciole si utilizza anche il mosto d’uva, ottenendo un profilo più morbido e complesso.
Il risultato è un vino dolce, aromatico e intenso (14–15% vol.), dal profumo di ciliegia e mandorla, ideale per la degustazione meditativa. Nel territorio di Pergola, patria del Visner, la Pro Loco e i produttori storici organizzano visite e assaggi, mentre nella Vallesina – cuore del Verdicchio – ogni autunno si celebra la Festa del Vi’ de Visciola di San Paolo di Jesi, evento atteso anche nel 2025 (in attesa del calendario ufficiale).
Assaggiare la visciolata significa compiere un viaggio tra paesaggi vitati, antichi borghi e tradizioni contadine che raccontano la vera anima marchigiana.
Fare la visciolata marchigiana in casa è un modo autentico per portare in tavola il gusto delle Marche. Servono solo pochi ingredienti e un po’ di pazienza. Per 4 litri di prodotto: 2 kg di visciole mature, 1 kg di zucchero, 2,5 L di vino rosso fermo (Sangiovese o Montepulciano) e, facoltativo, un tocco di alcol alimentare.
Il segreto è l’equilibrio: un’armonia tra dolcezza e acidità che cambia a seconda della varietà di visciole. Alcune famiglie aggiungono un pizzico di spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata) o miele per un tocco personale.
Secondo il disciplinare regionale, il vino finale deve avere colore rosso rubino, profumo fruttato e gusto morbido e persistente. Si serve fresco (12 °C) in piccoli calici, perfetto con dolci secchi, cioccolato fondente e formaggi erborinati.
Per approfondire la lavorazione artigianale, si possono visitare le cantine locali che producono visciolata, come Enoteca Lombardi di Pergola.
Un viaggio nelle Marche non è completo senza una degustazione di visciolata sul territorio. Le esperienze più autentiche nascono nei borghi dell’entroterra, dove la produzione di visciole si intreccia con il turismo rurale.
A Pergola, il Visner è protagonista di percorsi enogastronomici che uniscono cultura e sapori: le visite alle aziende agricole, le degustazioni guidate e i laboratori sensoriali organizzati dalla Pro Loco di Pergola sono perfetti per scoprire il legame tra vino e storia locale.
Nella Vallesina, i castelli di Jesi accolgono i visitatori con itinerari tra cantine del Verdicchio e produttori di visciolata. Durante la Festa del Vi’ de Visciola, stand, concerti e degustazioni trasformano il paese di San Paolo di Jesi in un salotto del gusto.
Più a nord, Cantiano e la valle del Metauro offrono esperienze legate alla materia prima: raccolta delle visciole, preparazione di confetture e abbinamenti con dolci tipici.
Gli abbinamenti consigliati includono crostate con confettura di visciole, biscotti secchi, formaggi stagionati e, naturalmente, il cioccolato fondente.
Nel 2025 molte cantine marchigiane stanno integrando la visciolata nei percorsi di enoturismo, rendendola protagonista di degustazioni tematiche insieme a Verdicchio, Lacrima di Morro d’Alba e Vernaccia Rossa di Pergola.
Un’esperienza di viaggio tra colline, sapori e autenticità, per brindare alla lentezza e alla tradizione con un calice di storia.