Se durante le vostre vacanze al mare lungo la costa pesarese, desiderate trascorrere una giornata all'insegna della tranquillità e del relax, in un borgo situato al di fuori dei soliti percorsi turistici, Frontino, delizioso centro abitato dell'appennino marchigiano, è quello che fa per voi. Il paese sorge a poco più di 500 metri sul livello del mare e non lontano dai confini con Umbria ed Emilia Romagna. Fa parte della regione storica del Montefeltro e dal 2014 è stato incluso nella lista dei borghi più belli d'Italia, quindi fra i paesi assegnatari della bandiera arancione del Touring Club Italiano, destinata a tutti quei piccoli comuni dell'entroterra che si distinguono per un patrimonio culturale e ambientale di eccellenza e un'accoglienza di qualità. Ad aumentare ulteriormente l'appeal di questo gioiellino, partecipa anche l'assegnazione dello status di area protetta: la zona, infatti, fa parte del Parco Regionale del Sasso Simone e Simoncello, un territorio verdissimo, ricco di boschi e creste rocciose, di meravigliosi itinerari turistici ed interamente compreso nelle province di Pesaro-Urbino e Rimini.
La fondazione di Frontino risale al periodo romano, quando vennero edificati i primi edifici e all'abitato fu assegnato il nome di Castrum Frontini. Alcuni documenti ufficiali datati ai primi del 1200 ne riportano il nome, sebbene non si abbiano notizie certe relative al suo passato almeno fino al 1305, quando divenne parte del dominio della famiglia Brancaleoni di Castel Durante, quindi della famiglia Della Fagiola. Nel 1355, il possedimento venne restituito al Vaticano, allorquando i Frontinesi decisero di giurare fedeltà al cardinale Albornoz. Intorno al 1440, Frontino apparteneva ad Antonio di Montefeltro, che la lasciò in eredità a Federico, prima Conte e poi Duca della vicina città di Urbino. Nel 1522, i fieri abitanti locali e le truppe del Duca, asserragliati nel Castello sotto la guida del Capitano Vandini, sostennero vittoriosamente l'assedio portato dai Fiorentini, che assalirono il borgo sotto il comando di Giovanni Delle Bande Nere. Da quel momento in poi, Frontino rimase sempre fedele al Ducato dei Montefeltro.
Una delle maggiori attrazioni di Frontino è costituita dal Castello arroccato, che sorge fiero su uno sperone di roccia e domina la sottostante Valle del Mutino, nella quale scorre il torrente omonimo. Frontino sorge tutt'intorno all'antico corpo centrale del castello, al cospetto dell'imponente Monte Carpegna. L'area è ricchissima di storia, arte ed incantevoli panorami, che ne fanno un luogo nel quale trascorre almeno una giornata, percorrendo strade lastricate con ciottoli. offerti dal tumultuoso torrente Mutino. Passeggiando per le strade del borgo ci si imbatte in piazze che hanno l'aspetto di veri e propri salottini eleganti. Piante e i fiori ornano le casette disposte a schiera e introducono alla torre dell'orologio e a quel che resta della cinta muraria, elementi che ricordano i fasti del borgo, durante il periodo in cui costituiva una delle sentinelle del Ducato dei Montefeltro. Del castello, che a partire dal Medioevo e fino agli inizi del XIX secolo, fu edificato, poi ampliato, quindi rimaneggiato e restaurato, restano oggi soltanto alcune tracce visive di quelle che furono le antiche torri, i muri di cinta e le cisterne.
La tradizione vuole che il Convento di Montefiorentino sia stato fondato da San Francesco d'Assisi nel 1213. Una bolla papale emanata nel 1248 conferma un restauro avvenuto mediante l'impiego delle indulgenze dei fedeli. Questo di Frontino, è uno dei conventi più estesi delle Marche, dotato di spazi interni molto ampi e di oltre dieci ettari di terreno, oggi trasformati in un meraviglioso parco e in un'area sportiva. L'edificio, che sorge su un poggio particolarmente suggestivo e completamente circondato dal verde, durante il XVII secolo subì numerosissimi ampliamenti e restauri, che ne modificarono non poco l'aspetto originario. Viene dalla chiesa il Polittico realizzato da Alvise Vivarini nel 1475 ed oggi esposto nelle sale della Galleria Nazionale di Urbino. All'interno del convento spicca la cappella nella quale sono sepolti i Conti Oliva, realizzata nel 1484 su commissione di Carlo Oliva. Essa costituisce una delle attrazioni più interessanti del borgo di Frontino, meta consigliata a tutti gli appassionati d'arte, i quali ne potranno ammirare le linee architettoniche uniche, i sarcofagi in marmo e il linguaggio raffinatissimo, tipico degli artisti e degli scultori toscani che parteciparono alla sua realizzazione. Di notevole interesse sono inoltre gli inginocchiatoi risalenti al 1493 e la pala d'altare, reputata una delle opere più riuscite del padre di Raffaello, Giovanni Santi. Vi sono rappresentati, la Madonna col Bambino insieme ai Santi Giorgio, Antonio, Francesco, Girolamo e Abate. Resta anche un affresco raffigurante Sant'Antonio Abate, un coro in legno di noce ed un antico organo, insieme a molte altre opere minori. Al piano terra dell'edificio è situato il chiostro, un ambiente strutturato in diverse sale, tutte con volte a crociera o a tutto sesto.
Costruito nel 1500 e voluto dalla famiglia Vandini, su concessione del Vescovo di Montefeltro, il Monastero di San Girolamo è un luogo meraviglioso, circondato da fitti boschi di querce secolari. Da qualche anno il monastero è stato restaurato dall'amministrazione comunale di Frontino, che lo gestisce. Qui i turisti possono soggiornare liberamente e godere di una ristorazione di grande qualità. Al complesso architettonico appartengono una chiesa, il convento ed un edificio di servizio. La Pala d'altare maggiore dipinta su tela e realizzata da Bernardino da Longiano nel XVI secolo, raffigura la Madonna con Bambino, circondata dagli angeli e dai Santi Giovanni Battista e Girolamo. All'interno del refettorio, un particolarissimo e suggestivo affresco raffigura l'ultima cena, realizzata per ornare una delle pareti della stanza. Molto interessante è anche la visita alle antiche celle destinate ai monaci.
Il Mulino di Ponte Vecchio venne costruito intorno al XVII secolo allo scopo di rifornire di pane il castello, ma in breve tempo crebbe velocemente d'importanza fino a diventare punto di riferimento per tutte le comunità che gravitavano intorno a Frontino. Provvisto di una torre a difesa e di un passaggio sotterraneo, oggi vi risultano attive due macine in pietra azionate ad energia elettrica, mentre nel locale adiacente è stato rimesso in funzione un altro impianto molitorio ad acqua, utilizzato a scopi didattici. Alcuni pannelli illustrano l'evoluzione dell'arte molitoria e la storia della produzione del pane. Il complesso vede l’allestimento di un vero e proprio museo, nel quale trovano posto le attrezzature e gli utensili impiegati durante le antiche attività artigiane ed agricole locali, insieme a proiezioni didattiche destinate alle scolaresche o a chiunque fosse interessato. Non manca un'esposizione permanente dei fantastici prodotti tipici dell'area del Montefeltro, con tanto di degustazioni e vendita al dettaglio. Insomma, Frontino è un luogo da visitare assolutamente, incastonato in un ambiente naturale di grande bellezza e ricco di spunti di interesse artistico. Da non perdere il piatto tipico del posto, il cosiddetto Bustreng, un dolce fatto con uova e latte. Il tartufo nero, altra tipicità del luogo, viene celebrato ogni anno durante il mese di agosto con una sagra dedicata.