Nel cuore delle Marche, ad Ascoli Piceno, esiste un’esperienza che va oltre il semplice bicchiere: l’Anisetta Meletti. Questo liquore limpido e profumato, realizzato con l’anice verde di Castignano, non è soltanto una specialità locale, ma un vero e proprio emblema culturale. Sorseggiato al celebre Caffè Meletti, affacciato sulla scenografica Piazza del Popolo, l’Anisetta diventa un gesto identitario, che intreccia tradizione, ospitalità e stile liberty. Il viaggio ad Ascoli si arricchisce così di un rituale che accompagna ogni momento della giornata: dall’aperitivo raffinato al digestivo serale, fino al celebre rito dell’“anisetta con la mosca”. In questa guida scoprirai la storia del liquore, i luoghi simbolo che lo raccontano e i migliori abbinamenti, per trasformare la tua visita ad Ascoli in un percorso sensoriale autentico, elegante e indimenticabile.
La storia dell’Anisetta Meletti affonda le sue radici nell’Ottocento, quando Silvio Meletti, giovane imprenditore ascolano, decise di creare un liquore capace di valorizzare l’anice verde, coltivato nell’entroterra piceno. Nel 1870 nasce così la distilleria Meletti, destinata a diventare una delle più importanti realtà artigianali della regione. L’innovazione di Silvio stava nella capacità di estrarre e bilanciare l’aroma naturale dell’anice, conferendo al liquore un profilo morbido, elegante e inconfondibile.
Nel 1907 la famiglia Meletti apre il Caffè Meletti, affacciato sulla monumentale Piazza del Popolo. Questo locale in stile liberty diventa rapidamente un punto di riferimento culturale e sociale: politici, artisti, scrittori e viaggiatori si incontrano ai suoi tavolini, trasformandolo in un vero “salotto cittadino”. Oggi è ancora uno dei caffè storici più famosi d’Italia, riconosciuto dal circuito Historic Cafés Route.
L’Anisetta Meletti non è soltanto un prodotto da degustare, ma un simbolo identitario: richiama la storia dell’artigianato locale, la passione per l’ospitalità e l’amore per la qualità. Ogni sorso racchiude un patrimonio che unisce agricoltura e tradizione, celebrato anche dal Presidio Slow Food sull’anice verde di Castignano, la pianta che dona al liquore il suo aroma balsamico e persistente.
Passeggiare in Piazza del Popolo con un bicchierino di anisetta è molto più di un piacere gastronomico: è un rito collettivo che unisce gli ascolani e sorprende i visitatori. Sedersi al Caffè Meletti significa vivere un’esperienza sospesa nel tempo, tra lampadari in cristallo, stucchi liberty e la suggestiva cornice del travertino che illumina la piazza.
Se l’Anisetta ha conquistato un posto d’onore nella tradizione ascolana, è grazie alla sua straordinaria versatilità. Degustarla non significa soltanto sorseggiare un liquore: vuol dire entrare in un rituale che cambia a seconda dell’orario e dell’occasione.
Il rito più celebre è quello dell’“anisetta con la mosca”: un chicco di caffè immerso nel bicchiere che sprigiona profumi tostati, creando un contrasto elegante e iconico. Non meno amato è il “caffè corretto all’anisetta”, che regala una chiusura calda e speziata al classico espresso italiano.
Per chi preferisce un approccio più fresco, l’Anisetta può essere servita liscia a 8–10 °C o con ghiaccio, in calici piccoli che ne esaltino i profumi. Negli ultimi anni il liquore ha trovato spazio anche nella mixology: uno Spritz all’Anisetta con prosecco e soda diventa un aperitivo raffinato; il Tonic & Anisetta esalta le note balsamiche con un twist di lime; mentre il caffè shakerato all’Anisetta si trasforma in un dessert liquido irresistibile.
Gli abbinamenti gastronomici non mancano. Le celebri Olive all’Ascolana DOP, croccanti e ripiene, si sposano perfettamente con la dolcezza speziata del liquore. Anche la pasticceria secca locale — frolle, ciambelline all’anice, biscotti tradizionali — valorizza le sue note aromatiche. Più audace ma sorprendente l’incontro con formaggi erborinati o stagionati, che creano un equilibrio tra dolce e salato. E per un tocco creativo, il gelato alla crema arricchito con un cucchiaio di Anisetta a crudo regala un’esperienza golosa e scenografica.
In ogni abbinamento emerge un filo conduttore: l’Anisetta non invade mai, ma accompagna con discrezione, regalando un finale elegante e persistente.
Visitare Ascoli Piceno significa intrecciare cultura, architettura e gusto. Una giornata in città può trasformarsi in un viaggio lento, scandito da tappe che uniscono patrimonio artistico e piaceri della tavola.
La mattina inizia in Piazza del Popolo, una delle più suggestive d’Italia, con colazione al Caffè Meletti e una prima degustazione di anisetta. Proseguendo, le botteghe storiche offrono souvenir gastronomici legati all’anice verde, dalle tisane ai biscotti, fino a pregiate bottiglie di Anisetta.
Il pomeriggio è ideale per scoprire il centro storico: vicoli medievali, torri e chiese raccontano secoli di storia. Una pausa con granita al limone e anisetta o un dolce tipico accompagnato dal liquore rinfresca e delizia.
La sera, l’atmosfera liberty della piazza si accende di luci dorate. Un aperitivo con Spritz all’Anisetta anticipa una cena a base di piatti marchigiani — paste fatte a mano, carni locali, legumi — che si conclude, inevitabilmente, con il rituale dell’“anisetta con la mosca”.
Per chi vuole approfondire, sono disponibili visite guidate e degustazioni organizzate dalla distilleria e dal Comune. In ogni stagione, Ascoli accoglie con il suo mix unico di eleganza, autenticità e calore.