Il Brodetto alla Sambenedettese è molto più di una semplice ricetta: è l’espressione autentica della cultura marinara di San Benedetto del Tronto, una città che si affaccia sull’Adriatico e che da secoli vive in simbiosi con il mare. Questo piatto, nato dalla necessità e trasformato in orgoglio locale, rappresenta uno dei capisaldi della cucina tipica marchigiana. Preparato con pescato fresco e ingredienti poveri, il brodetto si è evoluto nei secoli diventando un emblema identitario della gastronomia sambenedettese. Oggi è presente nei menù di tutti i ristoranti della città e ogni anno viene celebrato in occasione della Festa della Madonna della Marina, patrona dei marinai. Il brodetto non è solo una prelibatezza da gustare, ma un racconto di fatica, tradizione e condivisione che si rinnova di generazione in generazione.
Il brodetto alla Sambenedettese affonda le sue radici nella vita quotidiana dei pescatori. In passato, quando il pescato veniva suddiviso tra il commercio e il consumo familiare, i pesci di minor valore commerciale erano destinati alla tavola domestica. Così nasceva il brodetto: una zuppa preparata con pesci piccoli, spinosi o meno pregiati, cucinati con pochi ingredienti reperibili anche a bordo delle imbarcazioni. Questo piatto rappresentava una soluzione pratica e nutriente, adatta alle esigenze dei marinai che trascorrevano lunghi periodi in mare.
Con il tempo, il brodetto ha conosciuto una naturale evoluzione. Le donne sambenedettesi, custodi della tradizione gastronomica locale, hanno arricchito la preparazione con l’aggiunta di ortaggi freschi come cipolla, peperoni e pomodoro verde. Il vero tratto distintivo è l’aceto bianco, che conferisce al piatto un gusto acidulo unico, inconfondibile tra le varianti adriatiche. Non esiste una ricetta codificata: ogni famiglia ha la propria, tramandata oralmente e custodita gelosamente. Tuttavia, vi sono linee guida comuni che definiscono la tipicità del piatto: uso di almeno cinque varietà di pesce, pentola larga e bassa, e cottura a strati, ponendo prima i pesci più sodi e poi quelli più delicati.
Il brodetto non è solo un piatto da gustare: è un simbolo culturale. Rappresenta la resilienza delle comunità marittime, la valorizzazione delle risorse disponibili e il legame indissolubile con il mare. Ancora oggi, è preparato nelle case sambenedettesi seguendo rituali precisi, e consumato in occasioni speciali, diventando il protagonista di momenti di festa e aggregazione. Il brodetto è un racconto collettivo che vive attraverso il sapore, la memoria e l’identità.
Preparare un autentico brodetto alla sambenedettese richiede conoscenza, rispetto per la materia prima e precisione nei gesti. Il piatto prevede l’uso di diverse varietà di pesce fresco, selezionate in base alla disponibilità stagionale e al rispetto della tradizione. Tra le specie più utilizzate troviamo la coda di rospo, la triglia, lo scorfano, il palombo, il merluzzo (o busbana), la razza, la seppia e il polpo. La freschezza del pescato è fondamentale: il brodetto non si presta alla conservazione, ma va consumato appena preparato.
La tecnica di cottura è parte integrante della tradizione. Si utilizza una pentola larga e bassa, all’interno della quale si dispone il pesce in base alla consistenza: sul fondo le varietà a carne più soda, sopra quelle più morbide. Gli altri ingredienti fondamentali sono la cipolla tagliata sottile, il pomodoro verde (o misto verde e rosso), il peperone a corno rosso e giallo, l’olio extravergine di oliva e l’aceto bianco, che viene aggiunto nella fase finale. Non si mescola: il brodetto si cuoce lentamente, lasciando che i sapori si amalgamino naturalmente.
In alcune varianti moderne, si può trovare l’aggiunta di aglio o vino bianco, ma la versione tradizionale resta quella più fedele alla cultura locale. Il brodetto viene servito con pane casereccio tostato, che permette di raccogliere il fondo saporito della zuppa. In molti ristoranti sambenedettesi viene proposto come piatto unico, proprio per la sua ricchezza e completezza nutrizionale. La preparazione richiede tempo e cura, ma il risultato è un piatto capace di raccontare il territorio a chi lo assaggia.
Oggi, è un must nei menù dei ristoranti locali, e il suo valore culturale viene messo in luce in manifestazioni come Benedetto Brodetto (13‑17 agosto 2025), organizzato in Piazza Giorgini e promosso dal Comune in collaborazione con i partner del territorio.
Ogni anno, tra il 22 e il 27 luglio, San Benedetto del Tronto celebra la Festa della Madonna della Marina, patrona dei pescatori. Questo evento rappresenta uno dei momenti più significativi per la città: unisce devozione religiosa, memoria storica e tradizione popolare. Il culmine della festa è la processione in mare, durante la quale le barche dei pescatori accompagnano l’immagine sacra della Madonna tra le acque dell’Adriatico, seguita da una processione a terra e da celebrazioni liturgiche e civili.
Nel contesto della festa, il brodetto alla sambenedettese diventa protagonista assoluto. Presso l’area portuale e in altre zone della città, vengono allestiti stand gastronomici dove è possibile assaporare la zuppa preparata secondo la tradizione. L’iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con le associazioni locali e rappresenta un momento di condivisione autentico. Turisti e residenti si ritrovano per gustare il piatto tipico, accompagnati da musica, eventi culturali e spettacoli pirotecnici.
La Festa della Madonna della Marina è anche l’occasione per riscoprire le radici della comunità sambenedettese. Attraverso il brodetto, si celebra non solo un patrimonio gastronomico, ma anche un modo di vivere il mare, il lavoro e la solidarietà. È una tradizione viva, che si rinnova ogni anno e che consente a chi visita San Benedetto del Tronto di entrare in contatto con l’autentica identità della città.
In un mondo in cui le tradizioni rischiano di perdersi, la Festa della Madonna della Marina rappresenta un baluardo di memoria collettiva, e il brodetto ne è il piatto-simbolo: semplice, sincero, e profondamente legato al territorio.